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10 Luglio 2008 10:04

Lettera di un militare a fine missione

848 visualizzazioni - 0 commenti

di Roberto di Nunzio

Sono partito dall'IZ di Xxx alle xx.xx del xx giugno. Tra ritardi etc etc sono sbarcato a Xxx alle xx.xx del xx giugno 2008. Veramente solo la speranza di arrivare a casa ha sorretto me e gli altri sventurati compagni di avventura durante questa autentica "transumanza aerea". Molti dei ritardi sono derivati dal fatto che a Xxx quelli dell'AMI hanno pesato i bagagli di ciascuno per verificare se erano entro i 60 kg massimi consentiti. Era tutta gente a fine missione che aveva fatto il turno invernale e, siccome noi militari italiani non possiamo spedire-ricevere pacchi, considerando che nei limiti sono compresi anche giubbotto antiproiettile, armamento e munizioni, corredo Nbc, allora hanno detto che non si devono acquistare souvenir. E allora perché ci sono i bazar dentro le basi militari? Appena sbarcato a Xxx ho cercato dell'acqua da bere. Mi sono accorto che siamo tornati in Italia per il fatto che, in Xxx con la logistica Usa in ogni sala di attesa ci sono dei frigoriferi con l'acqua fresca sempre disponibile e gratis e fuori ci sono cataste di bottiglie e il semplice avviso sullo sportello del frigo che dice: “Si prega di sostituire la bottiglia di acqua fresca con un'altra”. Nella sala transiti dell'aeroporto militare di Xxx c'è un distributore automatico di bibite a pagamento ... senza bottiglie di acqua disponibili. In Xxx ogni bagno era dotato di carta igienica, sapone e asciugamani usa e getta. La porta dell'italico cesso, invece, era priva di maniglia e funzionava solo lo sciacquone. E questo governo butterà al vento soldi impiegando inutili soldati per alcune città italiane e le caserme faranno sempre più schifo e i nostri capi diranno sempre e solo SIGNORSI'. http://www.paginedidifesa.it/2008/pdd_080635.html

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