Milano, 18 marzo 1978. Fausto Tinelli e il suo amico Lorenzo Iannucci stanno tornando a casa. Hanno entrambi diciott’anni, frequentano il centro sociale Leoncavallo, sono appassionati, impegnati e da qualche tempo stanno lavorando a un’inchiesta sul traffico di eroina e gli intrecci tra malavita ed eversione nera nel loro quartiere, al Casoretto. Quel 18 marzo la loro vita sarà per sempre stroncata da un commando di neofascisti appositamente arrivato da Roma per ucciderli. Danila, la madre di Fausto vede tutto dalla finestra: gli spari, le urla, e il corpo di suo ...
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