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30 Marzo 2009 15:38

Maurizio Chierici: Metro...

880 visualizzazioni - 0 commenti

di Maurizio Chierici

Parma sta per entrare nei Guinness dei primati: città piccola che rianima l’economia nazionale scavando sotto i palazzi per far correre una metropolitana "indispensabile" al futuro della metropoli: 180 mila abitanti. Pedalando si attraversa da nord a sud in 20 minuti, se è giorno di pigrizia. La meraviglia è un’altra. Dal vagone unico salgono e scendono viaggiatori con disinvoltura che confonde i numeri. Non qualche passeggero in meno o in più: differenza di milioni tra una previsione all’altra. Quando il vecchio sindaco Ubaldi ha l’idea faraonica, sul tavolo del Cipe arriva il progetto: 24 milioni di clienti l’anno, purtroppo 11 milioni < da identificare >. Insomma, non ci sono. Il ministro del tempo, Pietro Lunardi, ne è il portabandiera. Progetto approvato all’ultimo momento dal Berlusconi Due: 306 milioni di spesa. Già nell’ Italia pre crisi il Cipe osserva che costa troppo. Tre stazioni tagliate. Il nuovo sindaco Vignali alla fine si rassegna. Impossibile darla da bere e il via vai scende a 8 milioni mentre 16 milioni restano sui bus che funzionano a meraviglia. La revisione cambia percorso e fermate, progetto che rovescia impunemente il progetto finanziato. Nessun scandalo, gli italiani fanno così. Il 13 aprile il Cipe dovrà confermare e pagare i 172 milioni promessi; gli altri 134 escono dalle tasche dei parmigiani, risorse comunali e risorse di Metro Parma della quale il comune è l’unico azionista. Sacrificio che i contribuenti locali sono chiamati a sostenere per l’orgoglio del Guinness. Ma la crisi attenua l’ottimismo. Forse il Cipe comincia a dubitare: ecco la magia. Nel secondo progetto esecutivo i viaggiatori del metro si allargano a 23 milioni 143 mila anche se la città non ha sopportato invasioni barbariche. Ritocco che pretende qualche sacrificio: chi abita a un chilometro dalle fermate ha l’obbligo morale di non scegliere l’autobus anche se l’autobus lo porta dove vuole. Gelo o solleone non importa pur di contenere il disastro dei bilanci. I quali restano un mistero. Il metro Parma è lungo 10 992 metri, metà scavati sotto monumenti ciclopici dalle fondamenta fragili in uso qualche secolo fa; il progetto metro Bologna ( il Cipe sta per decidere ) corre per 12 chilometri, 7 in galleria. Prevede 24 fermate: raccolgono 55 milioni di viandanti l’ anno altrimenti il treno deraglia nei debiti. Resta il dubbio: Parma e Bologna usano computer diversi ? O Bologna impazzisce o i 23 improbabili milioni di parmigiani- metro trasformano l’ex città rossa nel rosso più profondo del buco delle scavatrici. Generazioni chiamate a pagare l’allegria dei padri. L’avvocato Arrigo Allegri, associazione stop Metro, scrive alle procure e alle autorità di Roma. La risposta del consigliere Vincenzo Fortunato fa sapere che sarà l’ingegnere Ercole Incalza, ex consigliere ministro Lunardi tornato alla cattedra del ministero dei trasporti, a decidere se la metropolitana è un disastro o una benedizione. Incalza, gran comis di stato ( ponte di Messina, ecc ), assieme a Necci e Pacini Battaglia era stato accusato dai giudici di Perugia di aver corrotto Squillante, leggendario gip scandalo Tav e amico di Previti. Lunardi lo aveva insediato nel consiglio di amministrazione metro Parma. Adesso deve giudicare le decisioni prese due anni fa. Esempio di come i popoli della libertà semplificano la burocrazia. \ mchierci2@libero.it Cortesia dell'Unità

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