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6 Aprile 2009 11:46

Leonardo Boff a Torino

627 visualizzazioni - 0 commenti

di Associazione Sacerdoti Lavoratori Sposati

Il 24 settembre il teologo brasiliano Leonardo Boff, sconfessato e condannato dal Vaticano, è stato in Italia per "Torino Spiritualità". Marco Romani gli ha posto qualche domanda. Riporto da "Il Venerdì" del 19 settembre alcune sue risposte e considerazioni. Il suo giudizio su Benedetto XVI è assai duro: "Vuole costruire una Chiesa ripiegata su se stessa e sulla sua gerarchia. Non presta attenzione alle disperate condizioni dei poveri." Una Chiesa troppo romana? "Troppo occidentale. Benedetto XVI non si rende conto che nella storia umana l'Occidente è solo un accidente. Più della metà dei cattolici vivono nel cosiddetto Terzo Mondo e quella cattolica è una Chiesa del Terzo Mondo. Festeggiare gli 81 anni con George Bush è un gesto simbolico: rivela che il papa sta dalla parte dei potenti e non con i poveri. Il contrario di Gesù." Perchè papa Wojtyla sostenne il cardinale Ratzinger nella sua battaglia contro la teologia della liberazione? "Avevano entrambi una paura ossessiva del marxismo e si muovevano, nello schema della Guerra fredda, sostenendo gli Stati Uniti. Wojtyla e Ronald Regan erano amici, un pò come San Francesco e il lupo di Gubbio, ma stavolta non abbiamo assistito alla conversione del lupo di Washington. Il Vaticano ha visto la teologia della liberazione con gli occhi della Cia." Si sente un eretico? "No, e non sono mai stato condannato per eresia. Anche nello stato di laico, che era quello di Gesù, mi sento nella Chiesa come nel mio focolare spirituale. La missione della teologia non è mai stata ripetere la dottrina ufficiale, ma essere libera, per scoprire altri segni del volto misterioso di Dio". Qual è il suo giudizio sulla politica di Lula? "Lula non governa come vorrebbe, ma come gli lasciano fare. Il Brasile ha subito ogni tipo di pressione per farlo restare fedele alle logiche del mercato e Lula ha dovuto pagare questo tributo ai nuovi colonizzatori. In campo sociale però ha saputo portare avanti politiche che hanno integrato più di quaranta milioni di persone e la povertà è diminuita del 7 per cento, cosa inedita nella nostra storia."

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