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21 Aprile 2009 09:57

PROCESSO RITORSIVO

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di Antonio Giangrande

NOTA STAMPA PROCESSO RITORSIVO Processato per diffamazione a mezzo stampa il presidente della “Associazione Contro Tutte Le Mafie”, perché sul web e sulla stampa nazionale ed internazionale (La Gazzetta del sud Africa) riporta le prove che a Taranto, definito Foro dell’Ingiustizia, vi sono eccessivi errori giudiziari ed insabbiamenti impuniti. L’accusa è sostenuta dal p.m. H. J. Woodcock, mentre si impedisce la difesa. Taranto-Potenza. 14 Maggio 2009. Oggi si apre a Potenza il processo a carico del Dr Antonio Giangrande, presidente della “Associazione Contro Tutte Le Mafie”. L’accusa: diffamazione a mezzo stampa, su denuncia di un procuratore della Repubblica di Taranto. La difesa: aver pubblicato i dati ufficiali del Ministero della Giustizia sul Foro di Taranto, le interrogazioni parlamentari, le richieste di archiviazione e gli articoli di stampa nazionale. I dati ufficiali: Denunce penali presentate a Taranto 21.720, condanne conseguite 364. Le varie interrogazioni dei parlamentari: Patarino, Bobbio, Bucciero, Lezza, Curto e Cito. Le motivazioni di una richiesta di archiviazione in cui si dubita della fondatezza delle accuse di una vittima di un concorso pubblico palesemente irregolare per conflitto di interessi del vincitore e, contestualmente, responsabile del procedimento concorsuale. La richiesta di una auto-archiviazione per una denuncia in cui la stessa Procura richiedente era stata palesemente denunciata. Denuncia, oltretutto, iscritta falsamente a carico di ignoti. Articoli di stampa: Giudice scriveva sentenze con gli avvocati; ritardi colossali delle sentenze; Vigili Urbani, pronto intervento per il sindaco, 50 minuti; Vigili urbani, violenza sui cittadini; insabbiamenti alla Procura; giudici, cancellieri, avvocati e consulenti accusati di corruzione; ispettore di polizia denuncia i giudici che insabbiano, lo processano in un giorno; corruzione al Palazzo di Giustizia; concorsi forensi truccati ed impedimento del ricorso al Tar. Articoli di stampa sugli innumerevoli errori giudiziari: caso on. Franzoso, caso killer delle vecchiette, caso della barberia, caso Morrone, ecc. La denuncia è stata presentata da un magistrato di Taranto, la cui procura ha già cercato, non riuscendoci, di far condannare il dr Antonio Giangrande per abusivo esercizio della professione forense, pur sapendo di essere regolarmente autorizzato a patrocinare; ovvero di farlo condannare per calunnia per la sol colpa di aver presentato per il proprio assistito opposizione provata avverso ad una richiesta di archiviazione; ovvero di farlo condannare per lesione per essersi difeso da un’aggressione subita nella propria casa al fine di impedirgli di presenziare ad una sua udienza; ovvero farlo condannare per violazione della privacy e per diffamazione per aver pubblicato atti pubblici nocivi alla reputazione della stessa procura. Sempre con impedimento alla difesa. Il processo si apre a Potenza. Foro in cui lo stesso Presidente di quella Corte di Appello aveva più volte chiesto conto alle procure sottoposte sulle denunce degli insabbiamenti a Taranto, rimaste lettera morta. Il processo si apre a Potenza, più volte sollecitata ad indagare sui concorsi forensi truccati, in cui vi sono coinvolti magistrati di Lecce, Brindisi e Taranto. Il processo si apre a Potenza, foro in cui è rimasta lettera morta la denuncia contro alcuni magistrati di Brindisi, che a novembre 2007 hanno posto sotto sequestro per violazione della privacy (censura tuttora vigente) un intero sito dell’Associazione Contro Tutte Le Mafie composto da centinaia di pagine, effettuato con atti nulli e con incompetenza territoriale riconosciuta dallo stesso foro. Il sito conteneva, alla pagina di Brindisi, le notizie di stampa nazionale riguardanti il presunto complotto della medesima procura di Brindisi contro il Giudice di Milano, Clementina Forleo. Il processo si apre a Potenza, dove si è costretti a presentare istanza di ammissione al gratuito patrocinio, a causa dell’indigenza procurata dalle ritorsioni del sistema di potere, che impedisce l’esercizio di qualsivoglia attività professionale. Istanza rimasta lettera morta, impedendo la regolare nomina di un difensore e la sua strategia difensiva. Tutto questo, e anche peggio, succede a chi, non conforme all’ambiente, non accetta di subire e di tacere. Grazie dell’attenzione. Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE 099.9708396 – 328.9163996 www.controtuttelemafie.it www.malagiustizia.eu www.ingiustizia.info www.illegalita.altervista.org Autorizzati alla pubblicazione con citazione della fonte. Per avere doveroso risalto sul sito dell’associazione, indicare se e quando vi sarà pubblicazione. Per note stampa su altri argomenti dello stesso autore vedi sui siti al link info – note stampa. Per gli spot e le interviste tv dello stesso autore vedi sui siti. Preleva il banner dai siti dell’associazione e aggiungilo al tuo. Chiedi il libro “L’ITALIA DEL TRUCCO, L’ITALIA CHE SIAMO”. Puoi comunicare con posta elettronica ordinaria e su Messenger con presidente@malagiustizia.eu, ovvero stringere amicizia con Antonio Giangrande su FaceBook.

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