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6 Maggio 2010 22:05

1º MAGGIO A BOGOTÁ: MOBILITAZIONI E SCONTRI

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di Associazione nazionale Nuova Colombia

Come ogni anno, ma questa volta con maggior combattività, anche questa giornata dei lavoratori si è dimostrata una occasione di grande importanza per esprimere l’opposizione sociale al regime filo-padronale e fascista di Uribe Vélez e degli aguzzini che spremono le masse popolari colombiane.
A decine di migliaia gli operai, gli studenti, gli sfollati interni, gli abitanti dei quartieri marginali, le donne e gli oppositori politici al narco-governo delle oligarchie, hanno marciato per le vie di Bogotá scandendo slogans contro i ripetuti e consistenti tagli alla spesa sociale, le infinite privatizzazioni di imprese dello Stato, la precarizzazione totale delle condizioni di lavoro e di vita, i trattati di libero commercio e la persecuzione ai danni del movimento sindacale e popolare.
I manifestanti hanno denunciato che in Colombia, paese con oltre 3,5 milioni di disoccupati e molti di più sottoccupati, la metà della popolazione povera ed oltre il 18% che vive nella miseria, opporsi alle politiche economiche e sociali imposte dal sistema vuol dire essere stigmatizzati, perseguitati, arrestati con l’accusa di “terrorismo” ed ammazzati.
Secondo il presidente della CUT (Central Unitaria de Trabajadores), Tarcisio Mora, “durante il mandato del presidente Uribe, il cui governo è iniziato il 7 agosto 2002, sono stati assassinati 527 dirigenti sindacali”, di cui 18 solo quest’anno.
Alla fine del corteo, nella storica e centrale Plaza de Bolívar, la famigerata polizia antisommossa della Esmad (già nota per aver ammazzato a manganellate diversi manifestanti nel corso di violentissime cariche in mobilitazioni precedenti) ha provocato con lanci di gas lacrimogeni, cercando d’impedire il comizio finale; i settori più combattivi e decisi del corteo hanno risposto lanciando pietre e bombe-carta ai “robocop” di Uribe, che a quel punto hanno dovuto indietreggiare. Il saldo finale è di diversi feriti ed oltre 50 arresti.
Il popolo colombiano è stanco di false promesse, carote ingannevoli che nascondono soltanto gli insopportabili bastoni del neoliberismo e del terrorismo di Stato, e lo hanno dimostrato ancora una volta.
 

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