324 utenti


Libri.itGLI INSETTI vol. 2PAPÀ HA PERSO LA TESTAPOLLICINOLA REGINA DELLE NIAGARA FALLSDINO PARK vol. 2
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

24 Maggio 2010 18:31

AMBASCIATORE COLOMBIANO IN ITALIA SOTTO PROCESSO PER CONCUSSIONE

666 visualizzazioni - 0 commenti

di Associazione nazionale Nuova Colombia

L'ex ministro dell'interno e dimissionario ambasciatore colombiano in Italia, Sabas Pretelt de La Vega , sarà processato in Colombia per il delitto di concussione. Dopo essere stato chiamato a giudizio, si è dovuto dimettere dall'incarico diplomatico che ricopriva a Roma.
Più volte abbiamo denunciato le nefandezze della diplomazia colombiana nel mondo, utilizzata dal governo fascista di Bogotá per riciclare, con incarichi forieri d’immunità, i più loschi personaggi del panorama politico nazionale. E come evidenziatosi con l'emergere della cosiddetta “Operazione Europa”, questi assassini dal colletto bianco hanno messo in piedi nel mondo una serie di operazioni illegali volte a spiare, schedare, minacciare e perseguitare (strumentalizzando le magistrature europee e costruendo montature) i membri dell'opposizione colombiana all'estero, i rifugiati politici, le organizzazioni di solidarietà con il popolo colombiano e persino alcune istituzioni europee, come la Commissione Europea per i Diritti Umani, nonché diversi europarlamentari.
Con il governo di Uribe la diplomazia è diventata anche una merce di scambio, con la quale sono stati compensati i servigi illegali che diversi funzionari hanno prestato al narco-presidente, muovendosi sistematicamente nel proprio operare sul terreno della criminalità organizzata.
E' il caso dell'ex console a Milano Jorge Noguera, già direttore della polizia politica DAS e amico intimo di capi paramilitari, che compilava di proprio pugno liste di sindacalisti e difensori dei diritti umani in Colombia, per poi passare tali nomi al paramilitarismo di Stato che provvedeva alla liquidazione fisica dei segnalati.
O il caso di Mario Montoya, ex capo dell'esercito coinvolto nel massacro della comunità di San José de Apartadó e in migliaia di casi di “falsos positivos” (eufemismo coniato dal fascista Juan Manuel Santos per minimizzare quelli che sono veri e propri crimini di lesa umanità); questo macellaio dalle stellette macchiate del sangue di migliaia e migliaia di colombiani, è l’attuale ambasciatore nella Repubblica Dominicana, dove tra l’altro si adopera per assassinare il noto dirigente rivoluzionario del Movimento Camañista, Narciso Isa Conde.
Nel caso di Sabas Pretelt, i fatti riguardano la corruzione di due senatori, peraltro rei confessi e già condannati per tale reato, ai quali sono stati offerti incarichi e vantaggi in cambio del proprio voto a favore di una modifica costituzionale che permise ad Uribe di farsi rieleggere alla presidenza della Repubblica nel 2006. Il paradosso di tale situazione sta nel fatto che sono stati scoperti e condannati i corrotti, ma non sono ancora stati processati i corruttori ed i mandanti.
Con il processo a  Sabas Pretelt cade un altro pezzo del sistema di potere uribista, fondato sulla corruzione, sulla menzogna, sul paramilitarismo e sul narcotraffico, e si stringe il cerchio intorno al capo dei delinquenti colombiani, Alvaro Uribe, che dovrà essere processato davanti alla Corte Penale Internazionale per i crimini di ogni genere di cui si è reso responsabile in venti anni di carriera politica paramilitare.
E’ imperativo che i governi europei non concedano le credenziali a loschi figuri che vengono inviati a ricoprire funzioni diplomatiche, visto che tali poltrone si sono dimostrate un autentico ricettacolo di spie, assassini, corruttori e delinquenti internazionali, che con il loro operare nell'ombra mettono a repentaglio la sicurezza e la libertà di numerose persone in Europa, prendendosi gioco delle stesse istituzioni che li ospitano.
 

COMMENTA