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13 Gennaio 2011 17:41

”nemmeno una morta in più” ed hanno ammazzato lei Susana Chavez

1154 visualizzazioni - 2 commenti

di Doriana Goracci

Fai conto che  non sapevi dov’era finita  tua figlia la tua compagna una sorella un’amica e poi ti dicono quattro giorni dopo di andare a riconoscere un corpo, di una 36enne, “ massacrata per poi buttarla come immondizia in mezzo alla strada, svestita, senza una mano e con un sacco di plastica nero legato con dello scotch adesivo grigio intorno al collo“. Questo è capitato ai familiari di Susana Chavez, 36 anni, morta ammazzata, violentemente si, lei una che aveva avuto la presunzione di inventare una frase,  ”nemmeno una morta in più”,  che in Messico dove viveva si dice  “Ni una muerta más“, per  centinaia di donne uccise  negli ultimi anni a Ciudad Juarez, la città  del Femminicidio al  suo Paese, e anche il Nostro…conosce questa parola Femminicidio.
Nello stato di Chihuahua quest’anno sono state barbaramente uccise 446 tra donne e bambine, un record che chiaramente indica quanto le violenze e i femminicidi in questo posto siano in aumento senza che nulla, tranne gli sforzi e le denunce delle donne stesse, cerchino di fermare ed intervenire su questo sterminio. La cifra più alta a Ciudad Juarez.
Lo hanno reso noto i Media:  a me l’ha scritto in bacheca Facebook un’amica, Laetitia Ceccarini  e a raffica un’ altra amica dell’Udi, Milena Carone. Sulla stampa estera questo è un  titolo: Asesinan a Susana Chávez, activista de Ciudad Juárez.
Posso tacere, posso non farlo sapere, e vorrei urlarlo? Non ha nazionalità la violenza e nemmeno l’amore: anche se non trovi le parole… Anche se non trovi le parole…tocca trovarle.

Il video più recente e che la mostra viva,lei poetessa lei militante femminista lei donna… e che io ho  trovato è, La estrategia abortista,  caricato su you tube a luglio 2010:  non è tradotto ma è chiaro, parla di donne violate, di aborto, quando come e perchè. Può essere interessante leggere in proposito,  un articolo di agosto 2010: Messico: nel paese dell’impunità migliaia di donne in galera per avere abortito…“…restano in galera nel solo stato di Guanajuato  166  donne (migliaia in tutto il Messico), tutte povere e spesso analfabete,  alcune con condanna definitiva fino a 35 anni di carcere…Nel paese dei Legionari di Cristo, dove consideravano un santo il fondatore degli stessi, il pedofilo  e stupratore seriale Marcial Maciel, “dopo  la sconfitta di Città del Messico –sostiene María Consuelo Meijía  Direttrice dell’organizzazione ‘donne cattoliche per il diritto di  scegliere’- l’ultra-destra conservatrice e le gerarchie cattoliche hanno ottenuto la loro vendetta negli stati più arretrati”. Si calcola che in Messico si realizzino ogni anno oltre 800.000 aborti  clandestini, spesso in condizioni estreme di igiene e sicurezza per le  donne, contro i circa 40.000 aborti legali che avvengono in strutture  pubbliche a Città del Messico. La battaglia politica, anche a livello di riforme costituzionali, è asperrima tra chi vuole la depenalizzazione  dell’aborto e chi esige che la vita sia rispettata dal concepimento alla morte naturale…”

Lo propongo, dopo aver letto sulla stampa italiana che riporta ovviamente quella estera, certe versioni del suo Paese, sul suo andar passeggiando più o meno sobria…”…I tre presunti assassini, tre ragazzi di 17 anni, sono stati arrestati. Sui motivi del delitto la Commissione statale per i diritti umani (Cedh) e la procura della repubblica locale divergono. La prima sostiene che è stata strangolata dai ragazzi che, apparentemente, hanno tentato di violentarla. La Commissione riferisce che, secondo la madre, Susana era uscita di casa per andare a trovare delle amiche ed è stata uccisa durante il tragitto. Per contro, il locale procuratore delle repubblica, Carlos Manuel Salas, ha assicurato ad un canale tv che la donna era uscita di casa ubriaca e si era diretta in un bar dove si trovavano i tre ragazzi, ubriachi e drogati. Questi hanno finito per ucciderla e sono stati arrestati ”in flagrante”. Con la morte di Susana Chavez salgono a 13 i militanti per i diritti umani uccisi dal 2009 a Ciudad Juarez. Una di loro, Marisela Escobedo, è stata assassinata lo scorso dicembre mentre si trovava davanti al Palazzo di giustizia, dove si era recata un’ennesima volta per protestare contro i tre giudici che avevano assolto un giovane che, nel 2008, aveva ucciso sua figlia. Secondo i media locali, con l’assassinio della poetessa sono già cinque le donne uccise a Ciudad Juarez dall’inizio dell’anno.”


Questa è  la risposta, che ho trovato da pochi minuti  sul web delle donne: Asesinan a la activista de Ciudad Juárez autora del lema “Ni una muerta más”.

Anche lei rispose a una domanda, con un’intervista: “Cosa significa per te,  una vita giusta e sana per le donne e le bambine ?” Susana Chavez is the director of Centro de Promoción y Defensa de los Derechos Sexuales y Reproductivos (PROMSEX) in Perù. In this video she answers the question, “What does a just and healthy life for women and girls mean to you?”.

Non mi pongo domande e tantomeno ho risposte, ma qualunque sia l’angolo di mondo in cui accade ed è molto frequente che accada…il femminicidio e la violenza e l’ oppressione dei diritti umani, denunceremo, e la mia maledizione per quanto piccola la spedisco con assicurata.

Feeling Good Donne, Amiche care Noi stiamo bene, stiamo molto bene e lo diciamo al mondo…Andiamo avanti, con tutte dentro, quelle che non scorderemo Mai.

Doriana Goracci

Gli uccelli che volano alto Sai come mi sento Un sole in cielo  sai come mi sento sai come mi sento E’ una nuova alba E’ un nuovo giorno E’ una nuova vita Per me E sto bene Un pesce nel mare Sai come mi sento Un fiume che scorre libero Sai come mi sento Un fiorellino sull’albero Sai come mi sento è  una nuova alba è  un nuovo giorno è  una nuova vita per me e sto bene Una libellula fuori al sole sai che voglio dire, o no? Delle farfalle che si divertono, sai che voglio dire? Dormire in pace quando il  giorno è terminato e questo vecchio mondo è un mondo nuovo E’  un mondo sfacciato per me E sto bene Le stelle quando risplendi sai come mi sento Il profumo di un pino Sai come mi sento Yaeh, la libertà è mia E so come mi sento E’ un nuovo giorno E’ una nuova alba E’ una nuova vita Per me E sto bene
Feeling Good by Nina Simone

9 VIDEO E FOTO E ARTICOLI ...SU

http://www.reset-italia.net/2011/01/13/%E2%80%9Dnemmeno-una-morta-in-piu%E2%80%9D-ed-hanno-ammazzato-lei-susana-chavez/
VI PREGO DI DIFFONDERE...

 

 


COMMENTI

18 Gennaio 2011 15:49

AGGIORNO...Gracias di cosa non è successo La Canzone è arrabbiata nel dettaglio con al solito testi documentati foto e video...su http://www.reset-italia.net/2011/01/18/gracias-di-cosa-non-e-successo-la-canzone-e-arrabbiata/ il riassunto è Napoli SEI DONNE CON SEI POLIZIOTTI…Roma 3 DONNE CON DUE POLIZIOTTI : era il 17 gennaio l'Italia in solidarietà con il Messico...FEMMINICIDIO Non parlo di altre Morti...da noi in Italia.

Doriana Goracci

16 Gennaio 2011 02:14

17 gennaio Invito Urgente all’ Italia per la Vita di chi è morta ammazzata E così ci ritroviamo a chiedere a Tutte e Tutti, di dare un segnale chiaro dall’Italia, di protesta solidarietà amore e rabbia: il giorno 17 gennaio, che è lunedì, si riesce a fare un presidio dove è possibile, in qualsiasi grande piccola città , fosse solo di un’ora…là davanti ? Magari cantando Gracias alla vida… Che detto nella loro lingua è Manifestaciones Internacionales en Embajadas y Consulados de Mexico lunedì 17 gennaio 2011 10.00.00… Sabato 15 gennaio…laggiù: “Nos vemos el 15 de enero a las 12 en el ángel de la independecia para gritar NI UNA MUERTA MÁS!!!!!(...)” MUJER: EN MEMORIA DE MARISELA ESCOBEDO Y SUSANA CHÁVEZ Il 10 gennaio, …sul Paese delle donne: “Nei primi cinque giorni del 2011 a Ciudad Juarez cinque donne sono state torturate e uccise. Si conferma l’agghiacciante media del 2010: una morte al giorno. Due i sospettati hanno 17 e 19 anni. Per protestare contro la negligenza con cui il governo federale e statale hanno portato avanti le ricerche degli assassini delle centinaie di donne torturate e uccide a Ciudad Juarez dal 1994, lo scorso 8 gennaio un gruppo di madri e attiviste hanno occupato il ponte internazionale Paso del Norte. Le manifestanti hanno bloccato l’accesso al ponte con un tabellone di legno su cui erano riportati tutti i nomi delle donne torurate e uccise in questi anni tra cui Rubí Marisol Frayre Escobedo e quello di sua madre, Marisela Escobedo uccisa pochi giorni fa mentre manifestava davanti al davanti al palazzo del governo a Chihuahua per il mancato arresto dell’assassinio di Rubì. Il tabellone era dipinto di rosa, colore simbolo dei gruppi che si battono contro i femminicidi con al centro una croce di chiodi e lo slogan “Ni una màs”. La manifestazione ha bloccato 3 dei 4 ingressi al ponte internazionale posto sotto la vigilanza permanente dell’esercito messicano. Le proteste sono state rivolte soprattutto contro la Procura statale a cui sono state assegnate le indagini sugli ultimi femminicidi e che come già in passato non sembra voler avanzare nella ricerca dei colpevoli.” La risposta? ”nemmeno una morta in più” ed hanno ammazzato lei Susana Chavez. CE LA FACCIAMO ad organizzarci? Sarebbe bello poter urlare tutte-i assieme basta femminicidio , nello stesso momento, dal Messico all’Italia.” Intanto…si chiede all’Italia: Basta con il femminicidio e la tratta a Ciudad Juarez, l’Italia condanni. “…L’UDI – Unione Donne in Italia esprime solidarietà a tutti i familiari delle vittime, delle donne e ragazze “sparite per forza” e tutto il nostro sdegno per questo ennesimo atto nella guerra nascosta chiamata “femminicidio” dove l’unico soggetto in guerra portatore di morte è il genere maschile. Chiediamo che lo Stato messicano adempia agli obblighi derivanti dalla sentenza di condanna della Corte Interamericana per i Diritti Umani (femminicidi di Campo Aldonegro) per essersi reso responsabile per “la violazione del diritto alla vita, all’integrità personale e alla libertà personale nei confronti delle vittime di femminicidio”.Chiediamo che lo Stato italiano, nella persona del Ministro degli Esteri Frattini, condanni pubblicamente il femminicidio e la tratta a Ciudad Juarez. Lo stesso ministro che si dice convinto dell’utilità della presenza dei soldati italiani in Afghanistan per aiutare le donne di quel paese a liberarsi dal giogo dell’oppressione talebana, che ha denunciato più volte la discriminazione di genere, gli stupri e le acidificazioni che patiscono le donne afghane a causa di un regime opprimente e maschilista, dovrebbe sentire il dovere di spendere anche nel caso del femminicidio messicano, parole pubbliche di sdegno e di condanna nei confronti dello Stato messicano, il quale ha dimostrato con la sua negligenza, le sue carenti indagini, le inadempienze, e la crescente impunità di essere uno Stato che “odia le donne”. Chiediamo che le Parlamentari italiane, incluse quelle che siedono in Europa, si pronuncino su tutto questo, perché è un dovere civile e politico farlo, perché il femminicidio non ha confini, perché i diritti umani “non sono affare interno di ogni Stato” come purtroppo sentiamo dire anche all’Onu, dove stanno per prevalere posizioni di opportunismo economico e politico sulla pelle delle donne, delle bambine e dei bambini e di quanti finora, ovunque nel mondo, restano soggetti inascoltati e senza diritti.” L’ invito l’ ho fatto a nome mio e di altre…grazie per chi risponde e cammina. E siccome la vita ci piace tanto la ringraziamo, con chi c’è e chi non c’è, ma resiste nella Memoria, come tutte le donne che non si sa perchè hanno pagato con morte violenta e infame, la loro Resistenza. Doriana Goracci http://www.reset-italia.net/2011/01/15/17-gennaio-invito-urgente-all-italia-per-la-vita-di-chi-e-morta-ammazzata/

Doriana Goracci

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