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25 Aprile 2011 23:20

La Festa della Liberazione del nazifascismo

1087 visualizzazioni - 0 commenti

di leonardo barcelo

Mio intervento al 66° Anniversario della Liberazione – 25 Aprile 2011-04-24

Piazza dell’Unità di Bologna

 

Ringrazio tutti i presenti, con molti dei quali ci conosciamo da parecchi anni.

Da molto tempo sono iscritto all’ANPI Bolognina . Proprio dal mio arrivo in Italia come esiliato ho partecipato costantemente  alla celebrazione del 25 aprile, la giornata più significativa per la storia del nostro Paese.

Quotidianamente per celebrare degnamente il ricordo di quelli che diedero la loro propria vita o subirono il confino per la causa della democrazia e della libertà ci dobbiamo impegnare nello spirito dell’Unità antifascista e dell’assemblea Costituente che ci diede il messaggio del valore  dei principi fondamentali e delle regole come sono scritte nella nostra Costituzione.

Regole che non possono divenire uno strumento di sopraffazione e che non possono essere mutate a seconda della nostra convenienza.

Bisogna ricordare il 25 aprile per sradicare gli allarmanti rigurgiti fascisti testimoniati dai continui attacchi alla nostra Carta Costituzionale, fino ai recenti imbrattamenti delle lapidi presenti nel territorio della Bolognina.

Il 25 aprile deve essere una festa di Unità Nazionale di tutte le forze politiche democratiche e ognuno deve condannare fermamente e decisamente le aggressioni alla Costituzione che si sono ripetute negli ultimi giorni.

Non solo attacchi alla Costituzione, ma unito a ciò un revisionismo storico che ha portato nelle due ultime legislature esponenti della maggioranza dell’attuale governo a proporre l’indegna parificazione tra i partigiani e quelli che combatterono a favore della famigerata Repubblica di Salò.

Per questi apprendisti del revisionismo storico è lo stesso avere lottato a fianco del nazifascismo che nella lotta partigiana a favore della libertà e della democrazia di cui per fortuna ancora godiamo oggi.

La irresponsabilità viene presa come metodo dove qualsiasi azione o ideale valgano lo stesso e questo è un ben triste messaggio per le nuove generazioni.

Incredibile e doloroso anche per me, che sono arrivato in Italia a causa di una dittatura fascista, è stato  sapere di una proposta di questo genere, offensiva rispetto alla lotta partigiana e all’Unità antifascista.

 Per questo motivo nel gennaio 2009 ho presentato come Consigliere Comunale un ordine del giorno per invitare i Parlamentari della nostra regione ad opporsi a tale ignobile disegno di legge.

Penso che per le persone di origine straniera come me la lotta partigiana e la Costituzione italiana, sua figlia, siano i pilastri su cui continuare a fondare anche una integrazione multiculturale rispettosa di principi universali.

Per noi il 25 aprile non è una data rituale, ma un ricordo e un impegno permanente. Non basta essere presenti alle cerimonie celebrative, ma occorre non calpestare ogni giorno l’Unità nazionale o assentarsi quando si canta l’inno nazionale o dichiarare che questa è una festa solo di parte.

La storia non si fa a piacimento e il ricordo dell’Unità antifascista portato avanti da persone provenienti da diverse correnti politiche oggi più che mai è vivo, in un momento in cui i valori della Resistenza sono in pericolo.

Ora e sempre RESISTENZA!

 

                                                               Leonardo Barcelo

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