381 utenti


Libri.itIL VIAGGIO DELLA MADREPERLA 3 – L’OMBRA DELLE PIETRELA PESTE SCARLATTABIANCO E NEROICOSACHI E CAPPUCCETTO GIALLO CON LE STRISCE CATARIFRANGENTITILÙ BLU NON VUOLE PIÙ IL CIUCCIO
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

12 Dicembre 2016 08:43

E ADESSO COMINCIAMO AD APPLICARLA DAVVERO

1238 visualizzazioni - 2 commenti

di Riccardo Orioles


Dovremmo ringraziare Renzi per averci ricordato, a modo suo, che avevamo una Costituzione. Una Costituzione mai applicata del tutto, o solo in una parte del Paese, e alla fine completamente cancellata. Il giovane che adesso ha vent'anni non ha mai vissuto un giorno della sua vita sotto una Repubblica; né ha mai conosciuto una Costituzione.
"L'iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale...". Infatti. Da un giorno all'altro, la principale industria del Paese è stata presa e trasferita all'estero. "Ma perché avete spostato la sede a Londra?". "Per non pagare tasse in Italia".
"La scuola è aperta a tutti. L'istruzione è gratuita...". Nella nostra città, nei quartieri poveri, le scuole vengono chiuse una dopo l'altra.
"L'Italia ripudia la guerra...". Certo. Infatti abbiamo bombardato il vicino, mandiamo truppe in mezzo mondo (nel '900, cinque guerre in quarant'anni) e invece di acquedotti e argini facciamo portaerei  e bombardieri.
"La bandiera della Repubblica è il tricolore...". Il capo di un bel partito, con questo tricolore aveva pubblicamente annunciato di volercisi pulire il c...
"Lo straniero ha diritto d'asilo nella Repubblica...". Annega nel nostro mare, e se si salva lo chiudiamo in un lager.
"La Repubblica tutela il lavoro...". Purché malpagato, precario, e a totale discrezione del padrone.
"La Repubblica riconosce i diritti della famiglia...". Famiglia? Prova a fartene una, senza sapere con che camperai alla fine dell'anno.
* * *
C'eravamo dimenticati di tutto questo. "Politica, politica, che ce ne importa?". Ed eccoci qui, con il Sud alla fame e il Nord che ogni giorno che passa diventa sempre più Sud. Senza una Costituzione - non ce n'è stata alcuna negli ultimi vent'anni - il popolo s'è imbolsito. I peggiori, o più deboli, scatenando la rabbia su altri poveri più di loro. La povertà tira in basso. La servitù fa diventare servi, dentro e fuori.
* * *
Ricordo, nella mia infanzia, un corteo di contadini. Sfilavano in silenzio, senza cartelli o bandiere. L'abito della festa, le file risolute e  tranquille che marciavano mute. Volti scavati, duri, non agitati o distorti. Ma ci vedevi qualcosa che, a leggerla fino in fondo, ti cambiava la vita. La gran forza del popolo, il senso dei diritti, la dignità.
* * *
La cosa buffa, di questo referendum, è che fra i feritori della Costituzione c'era anche tanta gente perbene; e fra i suoi (opportunistici) difensori molti che libertà e diritti li temono come il cane il bastone. Dopo vent'anni d'esilio, la nostra amica cartacea non poteva non trovare confusione.
Ma adesso questa confusione va ripulita, va rialzato il confine fra chi crede nei diritti e chi invece no, comunque abbia votato al referendum. Da subito, dappertutto, a cominciare da qui e ora.
* * *
Dobbiamo riunirci alla svelta, non per "analizzare" o "dibattere" ma per - subito subito, in questi giorni - organizzare. Vogliamo che la Costituzione sia applicata, punto per punto, concretamente. E non in un tempo lontano, ma qui e ora. Nella nostra città, con mafia, amicizie mafiose e poteri feroci, applicarla vuol dire subito cacciare via 'sta gente. Da lì viene tutto il resto, non solo nella città ma nello stato.
* * *
Vorrei rivedere a Catania i volti e i passi che ho visto tanti anni fa, da bambino. Un corteo muto e potente, senza rabbia né urla, ma chiaro e definitivo, con la forza del popolo - questo significava in origine la parola "democrazia". Facciamolo fra un mese esatto, nel giorno di Pippo Fava.
"Sfiliamo per le vie contro il re - dissero i rivoluzionari - Chi lo applaudirà sarà bastonato, chi griderà per insultarlo sarà impiccato". Era il 1789, e lì cominciò qualcosa.
 
www.isiciliani.it

COMMENTI

14 Dicembre 2016 01:21

Riccardo Orioles,se mi posso permettere...un " vecchio indomabile , combattente" redattore dei Siciliani ...molto esplicativo questo bellissimo articolo ..vorrei condividerlo ...su Facebook...ma
solo se mi autorizza l'autore  grazie

sebastian Cathal

12 Dicembre 2016 14:12

Grande Riccardo Orioles, grande e chiaro !

pier

COMMENTA