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2 Marzo 2022 13:34

Disastro Zelinsky

231 visualizzazioni - 0 commenti

di Fausto Carratù


Già anni addietro Ucraina e Georgia avevano chiesto l'ingresso nella Nato. L'allora presidente Usa, Obama, intelligentemente lasciò cadere la richiesta. Sapeva bene, lui ed i suoi consiglieri, che la Russia (di Gorbaciov) aveva già fatto l'impensabile, lasciando non solo liberi ma persino che finissero nella Nato, ossia nella organizzazione militare antirussa, una decina di paesi ex-Urss. Far transitare nella Nato altri paesi con forte presenza di russi  e forti legami con la Russia, quali Bielorussia, Georgia, Ucraina, avrebbe fomentato guerre civili e soprattutto provocato ragionevoli reazioni di Mosca.  
Di li a poco, proprio in Ucraina sarebbe iniziata una lunga guerra civile, con alti e bassi, da parte di due regioni a maggioranza russa, che chiedevano maggiore autonomia, prevista nel 2014 dagli accordi di Minsk, ma poi mai riconosciuta dai governi ucraini.  
Oggi la regola democratica ha regalato all'Ucraina un presidente come Zelensky, una specie di Grillo, ma con la differenza sostanziale che il nostro Grillo ha avuto l'intelligenza di non scendere mai personalmente in politica. Questo signore dalla parola facile, sottoprodotto dei social moderni, non solo ha ignorato la guerra civile che aveva in casa, ma ha ignorato, follemente la presenza di 11 milioni di russi, su una popolazione di 44 milioni. Ignorando il passato, questo signore si è proposto il cocciuto obiettivo di entrare nella Nato, cioè in una organizzazione militare che avrebbe reso i suoi 11 milioni di russi nemici della ...Russia!
Il risultato di questa ostinata ed inconcepibile follia è sotto gli occhi di tutti: Zelensky ha portato all'invasione del suo paese, ad una una guerra insensata quanto evitabile, con distruzioni, massacri, scissioni, cannoneggiamenti, con centinaia di migliaia di profughi, con pesanti prezzi per Russia ed europei, un disastro del tutto prevedibile, del tutto preannunziato. Ma Zelensky, niente, contro ogni logica, con i carri armati che lambivano i suoi confini, ha follemente continuato a proclamare l'intenzione di entrare nella Nato. Oggi, riempiendosi la bocca con le facili, equivocabili parole di patria e libertà, si rifugia nel proposito di entrare nell'Ue. L'Ucraina ha ricevuto in questi anni 17 miliardi di euro (fonte Belpietro, da verificare), senza essere un paese Eu (a chi devono chiedere conto gli italiani che pagano le tasse?)!
In tutta questa tragica storia, la cosa francamente incomprensibile è che non si leva alcuna voce a condannare il folle che ha lucidamente trascinato il suo paese al disastro.
In questo contesto, trovo discutibilissima la scelta dell'Italia di fornire armi all'Ucraina. Significa solo allungarne l'agonia, dato che nessuno sano di mente può pensare che la Russia non avrà ragione di qualsiasi resistenza degli ucraini non russi, al prezzo di un versamento di sangue anche dall'Italia favorito!
L'Ucraina chieda l'armistizio, interrompa le distruzioni e l'assedio delle sue maggiori città, lasci Crimea e regioni abitate da russi alla Russia, che Zelensky ha reso ormai definitivamente irrecuperabili, e provi a ricostruire quello che Zelinsky ha fatto distruggere, ad imbastire una convivenza con Russia ed Europa, convertendosi in forza di mediazione tra i due blocchi.
Caso assolutamente imperscrutabile quello della Svizzera. Paese neutrale, che ha sempre rifiutato di entrare nell'Eu e nella Nato, oggi abbandona la sua neutralità per appoggiare militarmente uno Stato che pretende di schierasi militarmente dalla parte ostile a 11 milioni di suoi abitanti.
Fausto Carratù
 

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