352 utenti


Libri.itGLI INSETTI vol. 2LA SIRENETTAKINTSUGIIL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCIPOLLICINO
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

10 Gennaio 2023 09:37

Fuorigioco

79 visualizzazioni - 0 commenti

di Tonio Dell'Olio

Alla fine se ne desume che quello del calcio e del tifo è solo un pretesto per dare sfogo alla violenza accovacciata dentro di sé. Una sfida che aumenta l'adrenalina e ti fa sudare le mani. Una cosa di cui poterti vantare per il resto della settimana o  -chissà per quanti anni- nelle discussioni animate al bar dove vince chi la spara più grossa. Ma il tifo non c'entra proprio nulla. Non è una rissa scoppiata per un rigore assegnato all'ultimo minuto alla squadra avversaria e nemmeno un fuorigioco millimetrico che ha negato un goal "nostro". Anzi è proprio un fuorigioco. Il gioco non c'entra affatto. E non è nemmeno l'unità di misura di quel che avviene. No. Qui si pianifica lo scontro chiedendo alla violenza di essere l'unica cifra dell'evento. Sono romanisti e napoletani come potrebbero essere di Tor Pignattara e della Marranella o quelli del Liceo Tasso contro quelli del Giulio Cesare, quelli con i capelli neri e quelli castani. Per questo è fuorviante -e per certi versi persino nobilitante-  definirli tifosi. Non è per tifo che si scontrano ma per atavico celodurismo, perché abitati dalla noia che si vince con l'impresa fuori dalle regole, o solo perché la stupidità ha bisogno dei suoi riti e delle sue celebrazioni. E talvolta anche dei suoi sacrifici.

COMMENTA