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28 Gennaio 2023 09:36

Gatti e cani in guerra e pace

76 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci


Sul Corriere della Sera il 3 aprile 2022, poco dopo l'inizio del conflitto russo ucraino, veniva scritto:"... quando gli uomini si ammazzano l'un l'altro, l'umanità è affidata al muso impaurito di un gatto, allo scodinzolio incerto di un cane."
Da bambina, parlo del dopoguerra, capitò che mia madre che non era per niente severa, prese a dirmi di fronte a un pezzo di fettina di carne "mangia che non c'è altro". Fu così che la carne non la volli più mangiare, eccezione fatta per tutto del maiale, che neanche capivo l'origine... Penso che pochi bambini (a volte anche maggiorenni) sappiano oggi che quell' hamburger o salume abbia origine da una bestia in gabbia appena nata, molto grande, certo non della dimensione di una salsiccia.
Mio padre viceversa, che aveva fatto la guerra ed era di poche parole come il suo, che aveva fatto la prima mondiale..., mi raccontò una barzelletta dell'epoca oscura (giuro che non ricordo mai le barzellette): "un signore camminava lungo il muro e credendosi solo, sganciò gas dal didietro con un evidente odore di fagioli, lo seguiva invece un altro e il primo, arrivato al suo portone, gli disse: "Ma che vuole? solo sapere dove li ha trovati".
Veniamo all'oggi. Ieri sera 26 gennaio 2023, vedendo i tg c'erano delle riprese dall' Ucraina, di donne anziane portate via dai soldati per salvarsi la pelle e avevano con sè mici dentro ai trasportini, i cani stavano e rimanevano in mezzo alla strada nessuno poteva caricarli in salvo, e mi sono chiesta la loro fine e figuriamoci cosa avrebbero potuto mangiare.
Al tempo della guerra "nostra", i gatti non si vedevano in giro, dicevano che erano buoni come i conigli. Qualcuno però lo tenevano forse in casa, anche perchè come oggi, non avevano necessità di uscire per i loro bisogni come i cani...
E mi sono chiesta che fine faranno quegli animali rimasti soli sotto le bombe e le rovine? Creperanno?
Allora mi è venuta la curiosità di sapere se quando c'era una volta la guerra,gli animali che fine facevano e ho trovato qui, alcune informazioni: ne riporto degli stralci anche se per correttezza FB mi comunica che questo post che cito è un "mezzo di comunicazione controllato dallo stato russo e contiene informazioni controllate dallo stato e i media sono ritenuti parzialmente o totalmente sotto il controllo editoriale del relativo governo".
Inizio: "Anche i cani proteggevano l'Unione Sovietica insieme ai soldati non solo nelle retrovie, ma anche in prima linea. Essendo ben addestrati in centri di allenamento speciali, i cani svolgevano un ruolo "medico", trascinando via i feriti dal campo di battaglia. Funzionavano anche come cercatori di mine, messaggeri e tiratori di slitte, proteggevano strutture importanti dai sabotatori e agivano da sabotatori a loro volta.i cani kamikaze, ufficialmente conosciuti come "protivotankovaja sobakaerano addestrati a correre verso i carri armati nemici con un ordigno esplosivo sul corpo. Dopo aver strisciato sotto il carro nemico, una lunga leva scatenava l'esplosione al contatto con il bersaglio, uccidendo sia il nemico che il cane.Oltre 300 carri armati nemici furono distrutti dai cani kamikaze sovietici. Negli ultimi anni della guerra, tale pratica divenne inutile e fu abbandonata. Gli altri animali furono trasformati in cercatori di mine....A differenza di altri animali partecipanti alla guerra, i gatti non hanno combattuto il nemico o trasportato merci. Non sono mai apparsi in prima linea, eppure anche il loro contributo alla guerra è stato significativo.Durante l'assedio di Leningrado (l'attuale San Pietroburgo), i cittadini soffrivano la fame. Mangiarono tutti i gatti della città, il che causò un'infestazione di topi. Orde di roditori fecero irruzione in case e depositi, divorando le già esigue scorte alimentari.Le autorità cittadine cacciarono i topi, li uccisero, li schiacciarono persino con carri armati, ma nulla aiutò. Ecco perché quando il blocco fu rotto nel 1943, carri pieni di gatti furono i primi ad entrare in città.La "divisione miagolante", come veniva chiamata, affrontò rapidamente il problema e salvò la città dall'esercito di roditori. Monumenti a questi gatti, eretti dai cittadini riconoscenti, possono essere visti oggi a San Pietroburgo."
Durante la guerra al Covid, in  lockdown gli animali nelle case italiane sono aumentati sino a raggiungere durante il 2021 il numero di 62,1 milioni ,superando quindi di gran lunga la popolazione italiana ferma a 59,55 milioni di abitanti.

In Iran invece, che ci appare così lontano in merito ai diritti umani (non animali), su wikipedia viene alla fine riportato:«Coloro che camminano o accarezzano pubblicamente animali come cani e scimmie la cui presenza in luoghi pubblici danneggia la salute o la calma degli altri, in particolare donne e bambini, e coloro che li commerciano o li tengono a casa ignorando gli avvertimenti della polizia, le faranno essere condannato a multe che vanno da 10 milioni a 100 milioni di rial [$ 377- $ 3770] o 74 frustate e alla confisca degli animali menzionati.» (Islamic Parliament Research Center Of The Islamic Republic Of IRAN) In Iran vi sono azioni oppressive e abusive intraprese contro i cani e i loro proprietari sin dal 1979, infatti è proibito per legge portare a passeggio i cani per strada. La «Repubblica Islamica demonizza i cani e li presenta come un segno dello "stile di vita occidentale», i cani sono considerati sporchi dai religiosi iraniani, che hanno denunciato il possesso dei cani come moralmente corrotto."
Molto indietro nel tempo e sempre in guerra:"... 2500 anni fa, ai tempi in cui i persiani erano in guerra con gli egiziani, sapendo che gli egiziani veneravano il gatto e lo consideravano sacro, i persiani inventarono un' " armatura felina " : quando l'avanguardia faceva una manovra pericolosa per assicurarsi una nuova postazione, i guerrieri persiani avanzavano portandosi in braccio dei gatti vivi. Vedendoli, i soldati egiziani non se la sentivano di attaccarli per paura di ferire o di uccidere uno di questi animali sacri. Per loro, un tale atto di violenza contro una delle divinità animali era addirittura impensabile. Anzi, se qualcuno,uccideva un gatto anche in circostanze speciali come quelle, veniva condannato a morte. Con questo sistema i persiani furono in grado di avanzare facilmente e gli egiziani non poterono contrattaccare. Nonostante queste sconfitte in guerra, gli egiziani continuarono a venerare il gatto. Infatti sappiamo dalle osservazioni di Erodoto, quasi un secolo dopo, che questo popolo stava ancora trattando l'animale con il massimo rispetto. Lo storico riferì che se una casa prendeva fuoco nessuno cercava di spegnere l'incendio perchè la cosa più importante era quella di proteggere i gatti e la gente si metteva tutta intorno per impedire che gli animali presi dal panico si buttassero nelle fiamme e morissero bruciati. Inoltre, lo storico osservò che ogni volta che moriva un gatto, gli egiziani si mettevano a lutto e si rasavano le sopracciglia in segno di dolore. Non c'è quindi da stupirsi se i persiani trovarono nel gatto un prezioso alleato anche nel culmine di una battaglia."
Infine per tornare a certi miei ricordi iniziali ho trovato un articolo Non ammazzate i gatti straordinariamente interessante con la foto di una cartolina del ventennio che riporto: "...La fame e la disperazione, durante il secondo conflitto mondiale, spesso procedevano strettamente connesse. La disperazione spingeva a cibarsi di qualunque cosa, anche di animali domestici, come i gatti. I quotidiani riportavano numerose notizie riguardo questo triste fenomeno"
Come disse Charlie Chaplin "L'uomo è un animale addomesticato che per secoli ha comandato sugli altri animali con la frode, la violenza e la crudeltà."

FOTO E RIFERIMENTI DELL'ARTICOLO QUI: https://www.agoravox.it/Gatti-e-cani-in-guerra-e-in-pace.html

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