316 utenti


Libri.itSOLVEIG. UNA VICHINGA NELLA TERRA DEGLI IROCHESIPOLLICINOCHI HA RUBATO LE UOVA DI MIMOSA?IL CAVALIER IDEALEEDMONDO E LA SUA CUCCIA
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

23 Marzo 2023 09:56

Semplicemente chiedere perdono

67 visualizzazioni - 0 commenti

di Tonio Dell'Olio

Siamo immersi in un clima autogiustificazionista che in qualsiasi circostanza trova una toppa per gli strappi della propria coscienza. Sembra una sorta di istinto di sopravvivenza del nostro orgoglio per cui di volta in volta "io non c'entro niente" oppure "è colpa sua" o, ancora, "vi dimostro che io ho agito correttamente e semmai avrei qualche merito". Anche nel caso del fenomeno migratorio fioccano le autoassoluzioni e nessuno ha il coraggio di ammettere le proprie responsabilità di fronte alle stragi che fanno spreco scandaloso e drammatico di vite umane. Per questo domani proponiamo una Liturgia penitenziale di riparazione. Perché quello del riconoscimento della propria colpa - fosse anche perché siamo parte passiva di un sistema ingiusto - è passo essenziale per poter camminare verso la conversione che richiede un cambiamento radicale e profondo. La liturgia proposta dalla Pro Civitate Christiana di Assisi non è una provocazione ma il tentativo di un inizio di cammino. Per ciascuna e ciascuno. È presa di coscienza più profonda. È adottare uno sguardo altro rispetto a quello politico, economico, antropologico, sociologico, tutti importanti. Qui si tratta di mettersi umilmente davanti a Dio e a quel Dio che incontriamo nel fratello e nella sorella costretti a scappare da guerra, fame e persecuzione e a morire annegato nel sistema costruito dai nostri egoismi personali e collettivi.

COMMENTA