12 Aprile
Gli Stati sono responsabili difronte ai cittadini. Si tratta di un principio giuridico affermato, ma quasi sempre disatteso dalle sentenze condizionate dal timore della moltiplicazione dei ricorsi su vasta scala. Le nonne svizzere dell'associazione KlimaSeniorinnen ("Anziane per la protezione del clima") in questo senso hanno ottenuto un successo che fa storia nel rapporto cittadine-Stato, nella capacità di incidere concretamente nelle scelte a favore dell'ambiente, nel freno da porre ai cambiamenti climatici, nella speranza di una conversione. A Strasburgo si è sancito un principio e non è stata emessa soltanto una condanna: il contrasto al cambiamento climatico è un diritto umano e la tutela della salute del pianeta va di pari passo con la salute della nostra specie. La Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha risposto a una legittima esigenza dei cittadini che ritenevano che il governo svizzero avesse adottato misure insufficienti per la riduzione delle emissioni. In questa direzione è stato sancito che la qualità della vita, la salute e il benessere delle cittadine che lo Stato è tenuto a garantire (art. 8) sono minacciati o negati dai cambiamenti climatici. Non è affatto poca cosa. Tutti gli altri governi ora sono preoccupati. Chissà che non comincino davvero a fare sul serio.