10 Luglio
di antonino
In riferimento a quanto accaduto a Londra, noto il giusto coinvolgimento emotivo degli operatori della comunicazione, con cui è stato dato l'annuncio ed il distacco(quasi come nota contabile) con cui veniamo informati dagli stessi organi dei 30 e 30 e 40 e 50 vittime giornaliere in quella Bagdad socialmente dilaniata per intervento di angloamericani & Co : di fronte a tanti morti il presidente Bush, se fosse in buona fede, si dovrebbe chiedere se qualcosa del suo operato sia stato dannoso per il mondo; non lo farà mai, venendo a mancare il presupposto base. Per quanto riguarda il terrorismo non credo sia corretto accomunarlo secondo una unica matrice, bensì due; la prima in territorio iracheno che io definisco arma di disperati contro un esercito invasore e la seconda un terrorismo"elitario", se così si può definire, operante in occidente le cui menti-raffinatissime e di possibile matrice non islamica- si prefiggono fini di celata alta finanza che nulla hanno a che fare con l'invasione dell'Iraq. Io in pratica sospetto di tutto e di tutti e non credo che l'orso cattivo stia al di la della staccionata, ma dentro di essa, così ritengo possibile che menti perfide avide, nel contempo celate ed incisive, possano avere ordito la morte di così tante ignare persone per legittimare qualcosa altrimenti immotivato . La storia insegna come fatti del genere si siano verificate ciclicamente a partire del risorgimento con l'intervento in Crimea (Cavour con qualche migliaia di morti italiani contava di poter sedere sul tavolo dei vincitori)gli usa con Pearl Harbor, che per quanto avvisati (anche da Stalin)dell'imminente attacco giapponese si limitarono a spostare le due portaerei, lasciando le sole vecchie corazzate probabilmente per fare gridare all'orrore ed odio contro il Giappone quella opinione pubblica americana non pacifista ma isolazionista, con il solo scopo di non vendere soltanto armamenti ai contendenti ma di poter intervenire direttamente nel conflitto e poter diventare una potenza egemone globale. saluti
