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27 Maggio 2006 14:41

Elezioni Regionali in Sicilia

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di Luisa Barbieri

Elezioni Regionali in Sicilia Par Condicio ? o Mafia Condicio ? a cura di Luisa Barbieri Siamo alla vigilia delle Elezioni della Presidenza Regionale in Sicilia, siamo sottoposti alla ?par condicio?, conseguentemente ? Borsellino è un cognome da non nominare, ogni qual volta ci si trovasse nella condizione di menzionare il nome di Paolo Borsellino ? fosse anche per chiedere indicazioni su via/Piazza Paolo Borsellino, o ci si trovasse nella condizione di, per fare un esempio, organizzare un incontro pubblico presso la sala Falcone-Borsellino (porto un esempio relativo alla sala del quartiere di Bologna che porta per l'appunto questi nomi, ove ha sede la nostra associazione medica) ? si incorre nella gravissima condizione di violare la par condicio! Ricordare la strage di Capaci del 23 maggio 1992 ove persero la vita per mano della Mafia nella cosiddetta ?strage di Capaci? Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre poliziotti di scorta: Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro ? quest?anno non si può, almeno pubblicamente. RAI Uno aveva programmato a ricordo della strage la messa in onda del film in due puntate ?Giovanni Falcone?, diretto da Antonio e Andrea Frazzi, interpretato da Massimo Dapporto, nei panni del Giudice Falcone, e da Elena Sofia Ricci nei panni della moglie Francesca Morvillo. Una storia che rappresenta un pezzo della nostra Italia, un evento che ha segnato la coscienza di tutti noi ed anche per questo ci appartiene. Il film parte dal 1980, ossia dall?inizio ?dell?avventura? di Giovanni Falcone quale giudice istruttore a Palermo e si conclude con la tragica strage di Capaci del 1992. Una strage che trova risposta nel fine che intendeva perseguire, una finalità destinata a rimarcare la potenza dell?organizzazione criminosa dopo la sconfitta subita a seguito del maxi-processo definito con irrevocabile sentenza di condanna il 30 gennaio 1992. Gli attentati conclusosi in stragi prima del giudice Falcone poi del Giudice Borsellino oltre alla eliminazione di due nemici storici dell?organizzazione criminosa, hanno voluto affermare il potere assoluto ed incontestabile di ?cosa nostra? ? e se questa non è cosa che ci riguarda?! I responsabili della RAI, visto che le elezioni per la presidenza regionale in Sicilia sono alle porte e visto che tra i candidati si presenta Rita Borsellino, sorella di Paolo, hanno optato in virtù dell?osservazione della par condicio, di rimaneggiare il palinsesto sostituendo il film programmato con il film in quattro puntate ?La moglie cinese?. Il direttore di Rai Fiction dice che ?Falcone e Borsellino non sono morti invano? (e meno male che lo dice!) ? aggiungendo sempre in riferimento alla messa in onda del film in questione ? ?c?è una legge della par condicio da rispettare. Nella fiction si parla anche di Borsellino e la sorella è candidata in Sicilia alle regionali, finché non si chiude la campagna elettorale, dobbiamo rispettare le regole?. Pur non nutrendo nessun tipo di risentimento nei confronti del film in programmazione, trovo che la mancata celebrazione di un evento significativo e doloroso quale quello di cui si parla, poco abbia a che spartire con il concetto di Democrazia. Esprimo forte rammarico e colgo l?occasione per unirmi allo sconcerto di Rita Borsellino che afferma: "C'è da restare veramente sconcertati di fronte a fatti di questo genere, utilizzare certe vicende per fare propaganda politica. Sarebbe come dire di oscurare i nomi di Falcone e Borsellino dalle piazze, dalle scuole o dall'aeroporto, perché io sono candidata alla presidenza della Regione. Tutto ciò mi sembra una mancanza di rispetto verso quelle persone assassinate dalla mafia che non meritano banalità di questo genere". Il consigliere d'amministrazione di viale Mazzini Sandro Curzi apprende la notizia ?con sorpresa e stupore?, aggiungendo che "la par condicio, che vieta la partecipazione dei candidati ai programmi tv, non può assolutamente giustificare il mancato rispetto di questo importante appuntamento della storia civile del nostro Paese". "Mi impegno - conclude Curzi - a battermi perché questo omaggio alla memoria di Falcone e Borsellino non venga mortificato e sacrificato sull'altare di piccole e miserevoli convenienze di propaganda politica". Il cda Nino Rizzo Nervo insiste domandandosi: "Cosa c'entra l'omaggio a due eroi come Falcone e Borsellino con le imminenti elezioni in Sicilia? Se la fiction è pronta, è giusto e doveroso trasmetterla nel giorno dell'anniversario della strage di Capaci. Non posso credere che qualcuno abbia invece deciso il rinvio perché la sorella di Borsellino è candidata alla elezioni. Si tratterebbe di una decisione arbitraria e purtroppo anche ridicola". Ci si impegna ad osservare la par condicio in virtù di una legge che tende a difendere tutte le parti impegnate in campagna elettorale: parità di condizioni, se si parla di una parte poi si deve obbligatoriamente parlare dell?altra ? parliamone! A proposito dell?attuale Presidente della Regione Sicilia di cose da dire ce ne sono tantissime ? diciamole! Credo proprio che nessuno di noi voglia fare torto al Presidente Salvatore Cuffaro, detto Totò, così preso e dalla campagna elettorale in corso e dalla difesa di sé medesimo al processo in corso a Palermo che lo vede imputato per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e violazione del segreto d'ufficio. A questo riguardo vanta un notevole curriculum che comprende un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. Il ?torto? a Totà Cuffaro impegnato in tutte queste attività non lo si fa celebrando un anniversario come quello in questione riferentesi alla strage di Capaci, trasmettendo un film sull?argomento, lo si fa nel momento stesso nel quale nemmeno un inviato di telegiornale si presenta a Palermo, assiste al processo e ne parla con chiarezza e determinazione al fine di informare l?opinione pubblica che rischia, poi, di farsene un?idea ?sbagliata?! Per osservare la par condicio, per non dare la parola, o, per meglio dire, percepire anche solamente quale eco quel nome: ?Borsellino?, proporrei la messa in onda del documentario proposto da Alberto Nerazzini e Stefano Maria Bianchi ?La mafia è bianca? ove si può percepire un altro nome: ?Cuffaro?. Vedi: www.arcoiris.tv sezione ?N.A.Di.R. informa?: 1) Michele Santoro presenta: LA MAFIA È BIANCA 2) Intervista ad Alberto Nerazzini da: digilander.libero.it/ inmemoria/strage_capaci.htm ?Sono le 17,48 quando su una pista dell'aeroporto di Punta Raisi atterra un jet del Sisde, un aereo dei servizi segreti partito dall'aeroporto romano di Ciampino alle ore 16,40. Sopra c'è Giovanni Falcone con sua moglie Francesca. E sulla pista ci sono tre auto che lo aspettano. Una Croma marrone, una Croma bianca, una Croma azzurra. E' la sua scorta, erano stati raggruppati dal capo della mobile Arnaldo La Barbera. Una squadra affiatatissima che aveva il compito di sorvegliare Falcone dopo il fallito attentato del 1989 davanti la villa del magistrato sul litorale dell'Addaura. La solita scorta con Antonio, Antonio Montinaro, agente scelto della squadra mobile che, appena vede il "suo" giudice scendere dalla scaletta, infila la mano destra sotto il giubbotto per controllare la pistola. Tutto è a posto, non c'è bisogno di sirene, alle 17,50 il corteo blindato che trasporta il direttore generale degli Affari penali del ministero di Grazia e giustizia è sull'autostrada che va verso Palermo. Tutto sembra tranquillo, ma così non è. Qualcuno sa che Falcone è appena sbarcato in Sicilia, qualcuno lo segue, qualcuno sa che dopo otto minuti la sua Croma passerà sopra quel pezzo di autostrada vicino alle cementerie. La Croma marrone è davanti. Guida Vito Schifani, accanto c'è Antonio, dietro Rocco Di Cillo. E corre, la Croma marrone corre seguita da altre due Croma, quella bianca e quella azzurra. Sulla prima c'è il giudice che guida, accanto c'è Francesca Morvillo, sua moglie, anche lei magistrato. Dietro l'autista giudiziario, Giuseppe Costanza, dal 1984 con Falcone, che era solito guidare soltanto quando viaggiava insieme alla moglie. E altri tre sulla Croma azzurra, Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello e Angelo Corbo. Un minuto, due minuti, la campagna siciliana, l'autostrada, l'aeroporto che si allontana, quattro minuti, cinque minuti. Ore 17,59, autostrada Trapani-Palermo. Investita dall'esplosione la Croma marrone non c'è più. La Croma bianca è seriamente danneggiata, si salverà Giuseppe Costanza che sedeva sui sedili posteriori. La terza, quella azzurra, è un ammasso di ferri vecchi, ma dentro i tre agenti sono vivi, feriti ma vivi. Feriti come altri venti uomini e donne che erano dentro le auto che passavano in quel momento fra lo svincolo di Capaci e Isola delle Femmine. Fu Buscetta a dirglielo: "L'avverto, signor giudice. Dopo quest'interrogatorio lei diventerà forse una celebrità, ma la sua vita sarà segnata. Cercheranno di distruggerla fisicamente e professionalmente. Non dimentichi che il conto con Cosa Nostra non si chiuderà mai. E' sempre del parere di interrogarmi?". Giovanni Falcone, "Cose di Cosa Nostra" (Rizzoli, 1991): "Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande". Pier Ferdinando Casini si fece garante dell?onestà di Cuffaro: "Mi assumo la responsabilità di ritenere Salvatore Cuffaro una persona onesta ? è un signore che fa politica e che qualcuno ha messo sotto processo ? del resto le principali accuse nei confronti del Governatore della Sicilia sono già state smentite nei fatti dai magistrati". Ce lo disse in tutta franchezza al talk show ?Mezz?ora? condotto da Lucia Annunziata su RAI 3 il 5 febbraio 2006. ? ma perché tanto fervore nei confronti di colui che vanta di avere distribuito a Raffadali (AG), suo paese di nascita, 3000 baci nel corso della campagna elettorale ? colui che meritatamente si è guadagnato il titolo di: "Zì vasa vasa" ("Zio bacia bacia") ? Salvatore Cuffaro, il politico più amato e votato della Sicilia, non è un ?picciotto?, un killer, ma uno stimato medico che ha intrapreso la carriera politica in virtù di onorevoli principi, tra tutti emerge quello che affonda le sue radici sull?Amicizia. Intorno a lui girano personaggi di spicco nel contesto della borghesia siciliana: imprenditori, medici, professionisti onorevoli, tanto quanto affiliati. Lui è prima di tutto, anche prima di essere un politico di grande prestigio, un medico e quel camice bianco gli ha permesso di entrare in contatto con tantissima gente, gli ha permesso di aiutarli: una ricetta, un consiglio, una raccomandazione ? quanti amici! Quante persone che gli debbono gratitudine! ? è il destino del medico!! Quanti voti nel momento in cui si presentò quale candidato politico ! Ma ? ?micca? possiamo incolpare lui, non è certo colpa sua se tanta gente gli vuole mostrare quella gratitudine così rara oramai da riscontrare nel nostro stesso contesto sociale! Certo è che, oltre all?accumulo di voti, il settore della sanità si presta parecchio ad allargare il ventaglio delle opportunità (consiglio nuovamente la visione de ?La mafia è bianca?). Cuffaro, già in giovane età (si parla degli anni ?80), ne aveva fatta di strada nell?ambito della sanità! I fatti parlano di manovre nell?ambito dei concorsi ospedalieri, di accreditamenti mirati, poi al di là dei fatti supportati dalle confessioni di alcuni pentiti e dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali, che altro posso aggiungere ? Del resto dallo stesso Totò Cuffaro tali eventi sono stati abbondantemente minimizzati e supportati da innumerevoli spiegazioni. Che ci poteva fare lui, del resto, se tanta gente si rivolgeva a lui credendo di potere godere di un qualche favore ? Lui ammette con molta onestà di avere ricevuto centinaia di medici ansiosi di potere usufruire della carica di assistente ospedaliero. Lui ascoltava tutti, che altro avrebbe potuto fare ? Anche la sua amicizia con l?Ing. Michele Aiello risultato protagonista di una serie di scandali nell?ambito degli accreditamenti sanitari in Sicilia ? è forse reato essere amici ? E se poi gli amici sono anche potenti e capaci imprenditori tanto da guadagnarsi il titolo di ?re delle cliniche private? godendo di finanziamenti pubblici, se riescono ad espandere le attività sanitarie di una clinica, quale è Villa Santa Teresa di Bagheria, è forse reato ? Come del resto, è reato avere grandi capacità imprenditoriali ? Il mondo va così! Se sei capace e hai le amicizie giuste, al momento giusto ? nessun problema, funzioni nel e con il sistema ? e non solo in Sicilia! Sempre in osservanza della par condicio, perché proprio Rita Borsellino dovrebbe avere i numeri per divenire Presidente della Regione Sicilia ? lei stessa ha dichiarato: ?fermiamo Cuffaro, se non ci riusciamo mi ritiro e mi dedico ai miei nipoti?, dichiarazione forte, ma da cosa è sostenuta ? Forse, come dice lei, è sostenuta dalla constatazione che: ?C'è una Sicilia diversa da quella di Cuffaro, io la conosco bene, e ovunque c'è voglia di legalità, di partecipazione, di un nuovo sviluppo. Soprattutto c'è voglia di partecipazione. Era da tempo, forse da anni, che ne parlavo con gli amici più cari, che mi sono stati più vicini, con i quali condivido affetto prima ancora che visioni politiche. Così dalle chiacchiere informali, nel settembre scorso è arrivata la domanda: ma perché non ci provi tu??. Quale programma a sostegno di quella Sicilia che vuole allontanare quello che Rita stessa definisce ?cufarismo? ? ?non voglio fare un programma di tanti buoni propositi e facili promesse. Sarebbe molto facile buttare già qualche riga di un programma ideale, scritto da qualche tecnico dentro le stanze di una segreteria politica. Non è quello che mi interessa. Quel che mi interessa ? è ascoltare, camminare fra la gente e con la società, capire i problemi e le loro origini per provare a trovare le soluzioni nella legalità e nello sviluppo. I cosiddetti "esperti" in questi anni hanno dimostrato quanto la politica istituzionale e di governo si sia allontanata dalla gente, hanno dimostrato che molto spesso il loro essere "esperti" serve solo a favorire interessi di parte o addirittura personali. Credo che la prima parte di un programma credibile sia e debba essere fatta con la storia dei candidati: prendete la storia degli ultimi 13 anni della mia vita e prendete la storia degli ultimi tredici anni dell'impegno politico di Cuffaro: fate voi il paragone.? (Pubblicato in Mediconadir n°7 ? maggio/agosto 2006) segreterianadir@medicanadir.it

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