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18 Marzo 2007 13:03

La memoria corta del nostro Presidente

731 visualizzazioni - 1 commento

di Giuliano Bugani

Bologna. Forse è l?unico caso al mondo, dove un ex ministro dell?Interno diventa Presidente della Repubblica. Forse è un altro caso, il fatto che il Presidente in questione si rechi nella città delle stragi e non dica una parola su questi drammatici episodi storici e politici. La memoria del nostro Presidente. Forse sta svanendo, proprio come la memoria degli italiani. Forse ci rappresenta proprio per questo. Ma proprio per questo vanno dette e ricordate alcune cose: Bologna è la città della strage di Marzabotto, è la città della strage del rapido 904, è la città della strage dell?Italicus, è la città del 2 Agosto 1980, è la città della banda fascista della Uno bianca, è la città della strage del Pilastro, è la città di Francesco Lo Russo, è la città del DC 9 di Ustica, è la città Medaglia d?Oro della Resistenza, è la città della strage dell?Istituto G. Salvemini. Forse è proprio per questo che il nostro Presidente non ha proferito parola su queste memorie. Lui, che quando era Ministro dell?Interno del governo Prodi, nel 1998, accadde che il Gran Maestro della P2, Licio Gelli, scappò dagli arresti domiciliari e si rifugiò all?estero, rimanendovi per quasi otto mesi. Già proprio lui, il nostro Presidente della Repubblica, era Ministro dell?Interno. E noi, che la memoria non l?abbiamo svenduta, ricordiamo a chi dovesse averla perduta, che Licio Gelli fu coinvolto nella strage del 2 Agosto 1980, a Bologna. Sì, Bologna. La città che ha visto il nostro Presidente tacere. E ricordiamo anche che ha fatto visita al giornale ? Il Resto del Carlino?, definendolo ? un istituzione?. Ricordiamo anche che questo giornale, durante il fascismo, alcuni giorni successivi la strage del 1944, a Marzabotto, definì? quella strage ? un invenzione?. Del resto, Bologna è una città finita politicamente. Del resto, Bologna, laboratorio politico nazionale, è stata usata maldestramente da eminenti figuri, solo pochi anni fa applauditi e ora, purtroppo, smascherati nella loro pochezza, e Bologna, ancora una volta, muore. Giuliano Bugani

COMMENTI

20 Marzo 2007 13:54

Non sei giusto...Napolitano commemora e anzi chiede di APPROFONDIRE!!! (I precari ringraziano) Cinque anni fa, la sera del 19 marzo 2002, un commando delle nuove Br uccise in via Valdonica, nel centro di Bologna, il giuslavorista Marco Biagi, consulente di vari governi in materia di riforme del lavoro, mentre rientrava a casa dopo una giornata trascorsa all'Universita' di Modena dove insegnava. I suoi assassini sono stati scoperti e condannati. Oggi a Bologna numerose manifestazioni ne ricorderanno la figura e l'opera. Tra poco, nella redazione centrale del Resto del Carlino, alla presenza di varie personalita', si svolgera' la consegna del Premio "Marco Biagi-Il Resto del Carlino per la solidarieta' sociale", che ha il Patrocinio del Capo dello Stato. Nel pomeriggio e' prevista una commemorazione in Consiglio Comunale. Poi, in serata, una cerimonia religiosa nella Chiesa parrocchiale di San Martino e una 'biciclettata' lungo il percorso - dalla stazione a Via Valdonica, dove abitava - compiuto in bici da Marco Biagi la sera in cui fu ucciso. Nel ricordare il giuslavorista, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto che "il migliore omaggio alla sua memoria consiste nel più attento e corretto approfondimento del suo contributo di analisi e di proposta".

Doriana Goracci

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