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17 Aprile 2007 02:15

...E intanto la gente muore di cancro.

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di Comitato no-profit Per La Scelta Di Cura Con Il CRM197

La ricerca del Dott. Buzzi è cominciata negli anni '70. Il Dottore ha salvato anche delle vite umane, ma solo recentemente e grazie all'appoggio della gente, dei malati, la sua scoperta è venuta alla luce. E' tutto documentato. A differenza di altri presunti guaritori del cancro il dottore ha pubblicato i risultati delle sue ricerche sulle riviste mediche ufficiali. La validità terapeutica del Crm 197 è già stata comprovata da studi rigorosi pubblicati fin dal 1973 su Cancer Research, la rivista ufficiale di quell?American association for cancer research che raduna i massimi oncologi del mondo e che ha cooptato lo studioso italiano fra i suoi membri attivi, su Cancer Immunology and Immunotherapy e sul britannico The Lancet, che è dal 1823 la Cassazione dei clinici. Il Crm197 è un a sostanza innocua per l'organismo umano, dunque quand'anche una cura oncologica non ottenesse effetto su un paziente non ci sarebbero danni collaterali causati dalla sua utilizzazione. Qual è dunque il problema? Il problema è che il Ministero della Salute nella persona dell'ex-ministro Storace ha autorizzato l'avvio di un protocollo di sperimentazione del CRM197, affidando la sua gestione al Dott. Giammaria Fiorentini del reparto oncologia dell'ospedale di Empoli. Detto protocollo oggi attende il benestare dei comitati etici dell'ospedale Careggi di Firenze, benestare che, per qualche astruso motivo non arriva. E' stato presentato nel marzo scorso un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze e al Ministero della Salute, in cui una persona racconta le sue vicissitudini per ottenere che il proprio padre (su cui ormai la chemioterapia non dava risultati) fosse trattato con la cura del Dott. Buzzi. Dell'esposto si sono occupati anche alcuni quotidiani. Non finisce qui. Il Dott. Tomino dell'Aifa interpellato sulla questione risponde che non ha idea di a che punto sia la preparazione del protocollo di sperimentazione (fa pensare il fatto che lui che rappresenta il ministero della salute non abbia idea!) Nel frattempo il Comitato no-profit Per La Scelta Di Cura Con Il CRM197 è venuto in possesso di una mail in cui il Dott. Fiorentini dice di essere in possesso del Crm197 (consegnatogli probabilmente dalla inizialmente riottosa alla fornitura Chiron di Siena, detentrice della molecola) e di volere informazioni su come ottenere un finanziamento (?). Lo stesso Comitato ha scoperto poi che pare che "qualcuno" ha posto sulle fiale contenenti la sostanza una data di scadenza al novembre 2007. Strano... Il CRM197 ha una scadenza di 10 anni. Perché farlo scadere prima? Per bloccare la sperimentazione? Inoltre: quando qualche malato telefona al Dott. Fiorentini o gli scrive chiedendogli di poter accedere alla sostanza il Dott. Fiorentini risponde che lui il CRM197 non ce l'ha (il comitato ha le sue mail di risposta). Da precisare che esiste una circolare emanata dal ministero della Salute, DGFDM/SDG/P/5106/I.n.c.b del 12.2.2007, che precisa che "In singoli casi il medico può sotto la sua diretta responsabilità e previa informazione del paziente e acquisizione del consenso dello stesso, impiegare un medicinale prodotto industrialmente per un' indicazione o una via di somministrazione o una modalità di somministrazione o di utilizzazione diversa da quella autorizzata". Quindi: il Crm197 è utilizzato per i vaccini ma se il malato trova un medico disposto ad assumersi la responsabilità della sua somministrazione ha diritto ad utilizzarlo. Molte persone avevano ottenuto la disponibilità dello stesso Dott. Buzzi, che è per forza di cose l'unico attualmente in grado di mettere in pratica la sua terapia, ma a tutte è stato detto che il Crm197 non c'è e sono morte senza avere la possibilità di utilizzarlo. Magari non si sarebbero comunque salvate, ma per la legge avrebbero potuto comunque tentare anche questa strada. Questi i sospetti che gravano su questa vicenda: 1) le chemio e radio terapie rappresentano l'economia su cui gravita l'oncologia in Italia. Che succederebbe se si dimostrasse che una sostanza non nociva e dai costi irrisori si rivelasse utile alla cura del cancro? Quanti dunque hanno interesse che la sperimentazione non parta? 2) il Dott. Buzzi non vuole e non ha mai voluto una lira e non ha mai brevettato la sua terapia. Ciò vuol dire che se qualcuno riesce a boicottare la sperimentazione ufficiale del ministero può in un secondo momento presentarsi sul mercato attribuendosi meriti e guadagni. Intanto la gente muore o soffre terapie dolorosissime senza che gli siano dati la possibilità e il diritto di scegliere. Il Comitato no-profit Per La Scelta Di Cura Con Il CRM197 ha lanciato un appello via internet http://www.crm197.it/pagina.htm) che ha comportato l'afflusso di una moltitudine di mail di protesta presso gli indirizzi del ministro Turco, del Dott. Tomino e del Dott. Fiorentini. Naturalmente, data la delicatezza dell'argomento, vige una certa insicurezza dei mass-media ad occuparsi di questa questione e ne sono comprensibili le ragioni. Per questo sul sito www.crm197.it il comitato ha messo a disposizione dei navigatori ogni documentazione scritta utile a comprovare quanto fino a qui raccontato.

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