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22 Novembre 2007 19:59

NO A UNA CGIL MILITARIZZATA

590 visualizzazioni - 0 commenti

di Giuliano Bugani

Antimiltarismo e pacifismo, sono valori che non sempre si riflettono nelle cosidette aree di sinistra. Non solo. Per rappresentare questi valori, indiscutibili, per una seria morale rappresentanza di quella parte di popolo che in essi si identifica, è necessario dimostrare e essere antimilitaristi e pacifisti. Da qui nasce questa lettera aperta, da qui nasce la mia civile protesta, anzi prosegue, dopo la prima mossa: avere stracciato la tessera della FIOM-CGIL dopo 25 anni di tesseramento e un attività di delegato aziendale dal 1987 al 1999. Protesta nei confronti della CGIL, non più sindacato dei lavoratori, ma associazione militarizzata, con pratiche militariste al suo interno che hanno minato nel cuore la funzione stessa del suo essere sindacato. La carriera dei sindacalisti non è fondata sulla meritocrazia, ma sulle logiche di consenso politico nei confronti dell'immediato superiore, o della sua corrente. Non è fondata sulla professionalità del sindacalista, ma su quanto esso è fedele alla linea politica del suo diretto superiore. Tutto questo avviene fin dalla prima catena rappresentativa, fino alla più alta carica sindacale. Una militarizzazione allucinante, i cui risultati sono ben evidenti anche nell'accordo tra sindacati e governo Prodi, sul Welfare, avvenuta nel settembre scorso, ben lontano dalla firma del luglio 2007, e a dimostrazione di quanto sostengo, l'esempio che nessuno, ripeto NESSUNO, all'interno del sindacato, da settembre 2006 ha mai denunciato polticamente, moralmente, costituzionalmente, istituzionalmente, giuridicamente, il Segretario Generale della CGIL. Nessuno, all'interno della CGIL ha mai denunciato davanti a un Tribunale dello Stato Italiano, questi dirigenti. La risposta sta nel fatto che NESSUNO rappresenta più, all'interno della CGIL, i lavoratori. La scelta di non ricorrere al Tribunale da parte dei cosidetti 'contrari' è il segno che questa scelta di non ricorrere al Tribunale garantirà una promozione politica. La fine del sindacalismo italiano, quando sarà un evidente realtà, verrà istituzionalizzata, cioè diventerà obbligatorio iscriversi a un sindacato riconosciuto politicamente, perchè pochissimi lavoratori si iscriveranno volontariamente. NESSUNO, all'interno della CGIL, all'interno delle sue diverse categorie, ha il coraggio di denunciare tutto questo. Ma per denunciare tutto questo, non intendo platonici comunicati o apparizioni in TV o Radio, ma la richiesta immediata di dimissioni dell'intero gruppo dirigente della CGIL, del segretario nazionale,della CGIL, dell'immediata rottura delle trattative sulla modifica dell'Accordo del 23 Luglio 1993, grottescamente richiesto da Montezemolo al governo Prodi, della immediata trasparenza e comunicazione di tutti i dati dei votanti sull'Accordo di Luglio 2007, città per città, categoria per categoria, nomi e cognomi dei garanti delle votazioni, degli scrutinatori, di chi ha controfirmato i risultati seggio per seggio. In caso contrario, la dichiarazione della costituzione di un nuovo sindacato e dell'immediata rottura con la CGIL. Scacco al Re. Giuliano Bugani

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