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19 Febbraio 2008 08:23

Grande Biagi, piccola televisione pubblica

940 visualizzazioni - 0 commenti

di paolo

17 Febbraio 2008 Grande Biagi, piccola televisione pubblica Silvio Berlusconi, in una recente intervista a Gianni Riotta, direttore del TG1, ha parlato di Enzo Biagi. Ha rivelato di aver voluto trattenere Biagi in RAI e che il giornalista declinò la sua offerta per poter ottenere una ricca liquidazione. Riotta, che dirige il più importante telegiornale pubblico, non si è sentito in dovere di replicare. Lo stesso Riotta aveva dichiarato di avere Biagi come modello. La verità è che Berlusconi, con il famoso editto bulgaro, ha cacciato dalla RAI Enzo Biagi per la sua indipendenza, insieme a Michele Santoro e a Daniele Luttazzi. Enzo Biagi aveva un grande difetto per il capo del PDL: diceva la verità. Un morto non si può difendere, non ci può essere un contraddittorio con una persona scomparsa. Questo episodio è solo l’ennesimo di un pessimo inizio di campagna elettorale da parte dei media. Una situazione che evidenzia la inadeguatezza del nostro sistema di informazione, spesso veicolo di falsità palesi che diventano vere solo perché ripetute nel tempo. L’Italia dei Valori ha nella sua proposta di programma di governo un intervento radicale sull’informazione: - una sola televisione pubblica senza pubblicità, pagata dal canone e sottratta all’influenza dei partiti - esecuzione sentenza europea su Europa 7 e spostamento di Rete 4 sul satellite - limite di una sola Rete per i concessionari privati (come Mediaset) - abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria Postato da Antonio Di Pietro

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