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8 Novembre 2008 18:34

DOMANDE ALLA SINISTRA DI ROSSANA ROSSANDA dal manifesto

952 visualizzazioni - 5 commenti

di sogno

Non credo che una sinistra possa dirsi esistente se di fronte alla più grossa crisi del capitalismo dal 1929 non sa che cosa proporre. Questi erano i lumi che la cittadina sprovveduta chiedeva di avere dai leader delle sinistre e dell'opposizione e dagli amici economisti, ma non ne ha avuti. Stando così le cose, mi azzardo ad avanzare alcune osservazioni e proposte elementari che, se sono infondate, spero vengano vigorosamente contraddette. Prima osservazione. Perché le sinistre non si chiedono la ragione per cui non solo le destre thatcheriana e reaganiana ma anch'esse si sono e restano persuase che non c'è altra via economica da percorrere che non sia la privatizzazione (spesso liquidazione) di tutti i beni pubblici e di gran parte dei servizi, quelli di interesse sociale inclusi? E perché era giusto incitarli alla concorrenza dentro e fuori i confini nazionali ed europei? La destra ha detto che i privati li avrebbero gestiti meglio e che le tariffe si sarebbero abbassate, ma questo non è successo affatto e in nessun luogo. Seconda osservazione. Perché le sinistre hanno accettato, talvolta mollemente opponendosi, la detassazione delle imprese, delle successioni e delle grandi fortune, togliendo entrate allo stato, nella previsione che i capitali, rimpinguati, sarebbero stati investiti nella produzione? Non è stato affatto così, la produzione non è mai stata così bassa, fino all'orlo - per esempio in Francia - della recessione. Terza osservazione. Perché le sinistre, che fino a ieri rappresentano il lavoro dipendente, hanno accettato che per facilitare la crescita si dovessero abbassare, rispetto al passato, i salari mentre lo Stato doveva restringere nella spesa sociale quel tanto che c'era di salario indiretto (vedi, in Italia, finanziaria e protocollo sul welfare dell'anno scorso)? Con l'ovvia conseguenza di una caduta generale del potere di acquisto in tutti i ceti dipendenti? Stando così le cose non occorrono grandi discussioni filosofiche sulla crisi della politica. Quarta osservazione. Non so se dovunque, ma è certo che in Italia questa strada ha condotto non solo a una produzione bassa ma non puntata sull'innovazione di prodotto, bensì al basso costo del lavoro, in questo dando la testa al muro, o cercando le condizioni per delocalizzare, perché sia nell'Est del nostro continente sia fuori di esso i salari sono ancora più bassi che da noi. Quinta osservazione. Perché le sinistre e le loro stesse teste d'uovo non si sono accorte che i capitali, invece che in produzione se ne andavano sia in modo legale sia in modo fraudolento, nella speculazione finanziaria, dandosi a tali demenze che stanno sbaraccando l'intero sistema? Ultima osservazione. Perché le sinistre non sanno dire altro, a mezza bocca o con grandi sorrisi, che i buchi formati dalle banche, dalle assicurazioni e dagli hedge fund, mandati a picco per demenza dei loro dirigenti, vengano sanati col denaro pubblico, cioè quello dei contribuenti, senza chiedere nessuna proprietà pubblica effettiva in cambio? Suppongo la risposta: non si può reimmaginare un intervento pubblico perché si sa che lo stato gestisce malissimo. Già. Perché, il privato gestisce bene? Nell'epoca dei «trenta gloriosi», cioè della partecipazione pubblica e statale, nessuno di questi immensi guasti si è verificato. Dunque in nome di che cosa, che non sia il pregiudizio, non viene oggi riproposta una politica di intervento pubblico? Certo esso implica darsi non solo una linea economica ma un metodo di gestione pubblica pulito, fatto di diritti chiari invece che ottativi. Perché è vero che questo è mancato dando luogo a quelli che sono stati chiamati boiardi di stato e a clientelismi di vario tipo. Un intervento pubblico non sarebbe il socialismo, come qualche ignorantissimo afferma, ma darebbe luogo a una forma di contrattazione partecipata fra cittadini e istituzioni assai diversa dall'attuale riduzione della democrazia a fiera quinquennale del voto. Chi ci impedisce di metterci a ripensarlo? Nessuno. Chi lo propone? Nessuno. Salvo qualche isolato pensatore americano come Krugman con la riproposizione di un new deal. Chi dirige la musica in Italia è ancora Berlusconi, con la sua speranza che la «scarsa» modernizzazione delle banche italiane ci salvi dal terremoto. Con maggior ragione si può obiettare che una politica di intervento pubblico non si fa da soli, tantomeno in tempi di globalizzazione e dopo che lo stato nazionale si è consegnato mani e piedi alla Costituzione europea che, sotto il profilo politico, è flebile, come si è visto nel caso dei rom e, sotto quello economico, è superliberista. Da parte mia, obietto che lo spazio europeo può essere invece una carta da giocare, per la sua dimensione e la sua moneta unica; vi si potrebbero mettere in atto i processi macroeconomici che oggi un intervento pubblico comporterebbe. Che cosa impedisce che una sinistra possa e debba muoversi su questo terreno su scala continentale? Non penso che mancherebbero le resistenze, e potenti. Ma questo è il momento per aprire il conflitto con qualche possibilità di vincere. I lavoratori europei non sarebbero con noi, invece che darsi alla disperazione o consegnarsi alla Lega o al primo Haider che passa perché gli salvi protezionisticamente l'azienda? La verità è che si tratta di una scelta non «economica», ma «politica». Ecco quanto. Naturalmente sono pronta a riflettere su tutte le critiche demolitrici che mi si vorranno inviare. postato da sogno

COMMENTI

9 Novembre 2008 18:22

DOBBIAMA INVENTARCENE ALTRE, ..e subito! i 4 miliardi di poveri del pianeta non hanno troppo tempo e, soprattutto, i 35.000 che ogni giorno muoioni di fame! "Chi non offre la propria vita per i diseredati è come se fosse gia morto!" Sono le parole del Cardinal Romero, poche settimane prima che i fascisti lo uccidessero mentre celebrava la messa, sull'altare. Mi scoccia un po' che fosse un prete..., ma è stato un grande esempio! ...il resto è cazz eggio da salotti! inutile e spesso ridicolo.

pier

9 Novembre 2008 14:21

lo so' .....siamo in una brutta situazione le sinistre fanno schifo ma non possiamo invetarcene altre ..la rossanda scrive o k .... ma fino a poco tempo fà erano bandite parole come .MARXISMO .lotta di classe ..proletariato ...conflitto sociale ...anticapitalismo !!! insomma siamo entrati in un tunnel di pensiero univco infestante e corrosivo MENO MALE CHE IL IL CAPITALISMO SI ' E' INCEPPATO SENNO GUAI A CHI ESPRIMEVA CRITICITA' ! HASTA LUEGO COMPANEROS !OLE'

sogno

9 Novembre 2008 10:28

Carissima Doriana, buona domenica dal Congo.. ieri ho ricevuto minacce manco troppo velate perchè anche qui sono all' "opposizione"... ma qui non ti rispondono con oculata gentilezza o intelligente ironia.. ma ti fanno f...i, semplicemente. tu scrivi: "...ma delle illusioni, come le critiche demolitrici, e non si sa perchè tali per assunto, a cui la Rossanda, risponderà (oh come sorrido...) almeno io non so cosa farmene." Beata te che sorridi .. qui invece ci si dispera, anzi si urla, ma manco troppo forte, perchè non si ha nemmeno più la forza fisica di far uscire dalla bocca grida e lamenti... e piangere a lungo è ritenuto un lusso perchè non se na ha il tempo; ..si devono raccogliere foglie e radici per nutrire i figli, i militari che vengono a pretendere un piatto anche per loro e dopo mezz'ora i ribelli che reclamano la stessa cosa.... anche essi affamati e disperati (non hanno neppure il diritto alla scelta se stare con gli uni o con gli altri... pena la morte sul campo!) perciò ti dico che ora nel mondo e per i suoi milioni (di poveri) non c'è più bisogno di crtiche "demolitrici" ma soltanto, e in fretta di "azioni" demolitrici... per affossare definitivamente i burattinai delle capitalismo, i loro servi e i buonisti da salotto dalla buone e gentili (ed inutili )maniere...... a costo di morirci, perchè non siamo in un film ma in una drammatica realtà. Nel post "Mercato DrizzaBambini" Dario e Massimo mi assomigliano talmente che "sono io" ..e massimo poco fa è già "sparito" ... Alla paranoia mi ripeto che con il cazzeggio non risolveremo mai nulla e gli "altri" ci vanno in carrozza profittandone e ridendosela .. alla faccia (e mi ripeto fino alla nausea) dei 23 milioni di rifugieti delle guerre economiche, dei 35.000 morti di fame quotidiani, dei 100 milioni di bambini di strada nel mondo, dei 2 milioni di morti per malaria ogni anno (la cura ora è di 3 euro) ... Non solo chi provoca questi drammi (direttamente) ma anche chi li lascia "passare" o li denuncia nel recito delle buone maniere del "galateo", o se la ride, ne è colpevole! ciao Doriana, con affetto, pier

pier

9 Novembre 2008 01:39

Questo articolo, pieno di domande retoriche e interessanti risposte non retoriche, veniva proposto dalle pagine del Manifesto, Domenica 19 Ottobre 2008, da un quotidiano che da anni sta per morire ma anche questo, all'ultima ora, è stato salvato insieme all'ippica e al nucleare, con un contributo al malato, prolungato, dato a tutti i giornali di partito e di opinione. A luglio di un anno fa, la ragazza Rossanda, nota anche come Cassandra, diceva «Cosa chiedo alla sinistra? Di essere prima di tutto anticapitalista», mi hai detto un prospero...Ovviamente la Rossanda sa bene a chi rivolgersi, oggi nuovamente, a quelle forze nuove, alle Onde sia pure ridotte a rivoletti della politica nostrana dell'Ombra, accesasi al circo...Massimo, come le cifre esibite. Già perchè la Rossanda, nei fatti, dice: " Che cosa impedisce che una sinistra possa e debba muoversi su questo terreno su scala continentale? Non penso che mancherebbero le resistenze, e potenti. Ma questo è il momento per aprire il conflitto con qualche possibilità di vincere. I lavoratori europei non sarebbero con noi, invece che darsi alla disperazione o consegnarsi alla Lega o al primo Haider che passa perché gli salvi protezionisticamente l'azienda? La verità è che si tratta di una scelta non «economica», ma «politica» e l'articolo si chiude. La scelta politica è arrivata anche a me, con una lettera che titola e mette in Oggetto: Costruire la Sinistra: il tempo è adesso. Come se le biancanevi e loro principi, si fossero svegliati adesso dalla Bruttura globale, e in vista dell'appuntamento del 13 dicembre, prima delle Feste altrettanto globali, lavorando a questa prospettiva, mostrano a me e a tante "anime del movimento" , le firme d'accompagno: notissime meteore del Prc, quell'arcobaleno variegato che ha votato la guerra in Parlamento e ha parlato di pace. Una guerra globale, meschina, infinita, come tutte le guerre. Ma mi faccia il piacere diceva Totò all'onorevole Trombetta e credetemi di onorevoli è piena la lista. Nonse ne abbiano a male gli amici o l'amico del Sogno, che di per sè abbiamo tutti nel cassetto ma delle illusioni, come le critiche demolitrici, e non si sa perchè tali per assunto, a cui la Rossanda, risponderà (oh come sorrido...) almeno io non so cosa farmene. Doriana Goracci

Doriana Goracci

8 Novembre 2008 21:23

Perchè con le sinistre attuali non si risolve nulla? Perchè non sono Comuniste, perchè hanno abbandonato da tempo l'Egualitarismo, la lotta, la rivoluzione e tentano soltanto di tamponare le malefatte del capitalismo. I principali obiettivi dovrebbero essere, senza SE e senza MA: - L'abolizione assoluta delle proprietà private, - Una giustizia sociale uguale ed identica nel mondo intero per ognuno - Pari diritti e doveri per ogni abitante della Terra - Archiviare in cd, dvd, libri ecc... la Storia, le differenti culture, religioni, tradizioni , ecc dei popoli affinchè siano raccolti per essere consultati e visti dalle attuali e future generazioni emsviluppare un modo di vivere uguale ed uniforme per tutti nel mondo, affinchè cessino le disugualianze... (Mai dimenticare che 35.000 esseri umani muoino di fame ogni giorno nel mondo a causa delle ingiustizie provocate ed accettate senza rimorsi o scrupoli di coscienza dal capitalismo e dal libero mercato) ...certo che per ottenere ciò non bastano conferenze, scioperi o formazioni e neppure opere di convincimento aleatorie... Tutto il resto è solo misero e mero caz zeggio che non cambia di una virgola le immense ingiustizie che affliggono l'umanità.

pier

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