Il reggae in Italia inizia con le 'notti del leone' e cioè i concerti di Milano e Torino di Bob Marley alla fine del giugno 1980. Sulla scia di quell'evento si crea una piccola scena composta di poche bands come Africa United, Different Stylee, Puff Bong o Jah Children Family Band che si trovano ogni anno per celebrare l'anniversario della morte di Bob Marley mentre i primi pionieristici distributori di dischi o agitatori culturali legati al reggae come Concerko e Good Stuff iniziano a vendere dischi per corrispondenza ed ad organizzare i primi ormai leggendari concerti italiani di personaggi come Gregory Isaacs, Burning Spear, Third World o Black Uhuru. Nei centri sociali molti giovani si appassionano agli irruenti suoni della dancehall giamaicana ed iniziano importanti esperienze di liriche ‘ragga’ di protesta in italiano e dialetto come quella che darà vita ai Sud Sound System in Salento. Ogni città ha il suo stile, i suoi selecters ed i suoi artisti: a Firenze Il Generale e Jaka, in Liguria Briggy Bronson, in Puglia Suoni Mudù e Struggle a Roma One Love Hi Powa, Radici Nel Cemento e Villa Ada Posse. Prende sempre più piede l'idea di suonare la dancehall con le possibilità techiche che giamaicani e londinesi insegnano e ogni mese da nord a sud viene inaugurato al suono di bassi potentissimi un nuovo sound system autocostruito A Venezia i Radio Rebelde tengono alta la bandiera del roots e i Pitura Freska hanno enorme successo a San Remo con il loro reggae in dialetto veneziano La scena cresce e cresce fino ai giorni nostri con centinaia di sound systems a pompare il reggae in quasi tutte le città d'Italia ed un intricato sottobosco di bands ad artisti che fa musica per piacere e per urgenza creativa sfidando la crisi del mercato discografico con decine e decine di prodotti indipendenti di ottimo livello. L'Italia ha un posto nella mappa del reggae mondiale grazie al successo di top sounds come One Love Hi Powa e di Alborosie, l'artista italiano parte integrante ormai della scena reggae giamaicana. Il Rototom Sunplash è cresciuto con la scena reggae italiana in questi quindici anni dando tantissimo spazio alle bands ed ai sound systems italiani: nella discussione di oggi parleremo dei vecchi tempi e delle nuove prospettive con veterani e nuovi personaggi. Alla prima schiera appartengono il conduttore radiofonico on air dal 1988 Vito War, il cantante di Africa Unite Bunna a testimoniare ventisette lunghi anni di passione, l'ex-Sud Sound System Treble dal Salento, il romano Raina (Villa Ada Posse) ed il siculo-fiorentino Jaka. Da una scena nuova come quella sarda ascolteremo le parole di Train To Roots e dei cantanti Dr. Boost, Shakaroot e Rootsman I. Sicuramente altri contributi si aggiungeranno alla discussione!
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