Intervista a Vitaliano Trevisan, autore di "Madre con cuscino", mi ha rapito nella sua vita. Non è tipo molto propenso a rilasciare interviste. Schivo, introverso, come tutti i grandi artisti, e lui lo è, lo è a tal punto che in certi momenti mi ha talmente rapito nel suo modo di esprimersi che mi rimanevano le parole in gola, non riuscivo a fargli domande. Scrittore e attore, quest'ultimo per caso, ma forse anche scrittore per caso. Ha scritto "primo amore" divenuto poi film dove lui stesso è attore sotto la regia di un grande Matteo Garrone, quel Garrone che ci ha regalato "gomorra" di Roberto Saviano. E' incredibile la storia di questa immensa opera che è "madre con cuscino". Storia autobiografica che mette a nudo un Trevisan del tutto spoglio di quei valori che un ragazzino dovrebbe coltivare. Un ragazzino che entra in contrasto brusco e inafferrabile con la propria madre, una donna burbera, irrascibile, forte e poco propensa a dimostrare affetto verso i figli. Inaspettato come il peggiore dei ladri, un giorno per questa donna arriva un nemico, l'alzheimer, che invece di distruggerla totalmente la cambia, e mentre questo nemico la uccide lentamente, negli anni, Vitaliano si prende cura di lei, giorno per giorno fino alla fine. In questo periodo Vitaliano ritorna bambino, scoprendo una madre che non conosceva, che non aveva mai potuto comprendere, con la quale non aveva avuto il rapporto perfetto e amorevole che di solito dovrebbe esserci tra madre e figlio. Ma quello che più sorprende e che lascia senza parole, è che la madre si rivela nel suo animo di donna fragile, amorevole, la mamma che Vitaliano desiderava. Imparano entrambi a capirsi, ad amarsi, non è rimasto molto tempo per riprendere il dialogo interrotto, ma in quel tempo, Vitaliano vive nei gesti e nello sguardo di sua madre, una donna che finalmente anche solo muovendo un braccio, riesce a trasmettere tutto il suo amore che aveva dentro, e adagiato il capo sul cuscino, scopre quel mondo che porterà con sè per sempre, suo figlio. Moreno Corelli
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19 Aprile 2009
20:21
Questa è una intervista che deve la sua bellezza all'autenticità, si vede che è fatta di cuore e di spirito senza copioni, come si dice, di getto. Bravissimi e complimenti a Trevisan.
Alberto Magnani