Un giovane dirigente, la sensuale proprietaria di una posada, un coraggioso agronomo, un filosofo, una coppia che pratica riti sciamanici, un misterioso curandero. Passioni individuali e drammi collettivi collegano i personaggi, all’ombra di un potere mafioso che incombe sui lavoratori indios del Nayarit messicano. Un viaggio d’iniziazione in un vortice di reale e visionario, di amore e morte, di antiche culture e pulsante natura. Walter Gioia, psicologo e formatore, parla del suo romanzo.Edizioni OGE, 2009
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4 Luglio 2009
08:42
Sono contento della partecipazione e del vivo interesse suscitato dalla presentazione del romanzo in cui sono toccati temi di sostenibilità e globalizzazione, di parola che viene dal silenzio, di autoconoscenza che viene dalla relazione con gli altri. E di montagne da scalare: reali (nelle sierre messicane) e metaforiche (contro i "disequilibri economici e sociali" di ogni latitudine, nei rapporti sentimentali, e nel rapporto con sé e con i propri desideri e paure profondi). Il romanzo vuole anche essere un contributo nella via tracciata per costruire un futuro migliore per tutti. Un grazie a chi con le sue parole e condivisioni (vedi anche gli interessanti commenti al blog : http://waltergioia.blogspot.com/) aiuta anche me a migliorare. Con affetto. Walter
walter