I nostri pensieri, gli stati mentali che frequentiamo, i comportamenti che agiamo, si traducono in abitudini, si traformano in “chimica” e si materializzano nel corpo andando ad influire su tutte le nostre cellule. Per questo è importante accordare il nostro strumento, raffinare il modo in cui pensiamo, frequentare stati emotivi qualitativi. La fede negativa, per esempio, si può materializzare sui nostri organi, sui muscoli, sul modo in cui respiriamo. Quando le persone entrano in uno stato di dolore il loro aspetto cambia: la loro fisiologia rispecchia lo stato mentale. Abitudini chimiche si traducono in postura, nell'espressione del viso, nel modo di utilizzare la voce, si iscrivono nella nostra neurologia.
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