Quelle che furono le prigioni di Pol Pot, tappezzate dalle fotografie delle vittime, e i suoi killing fields nascosti nella foresta rimangono oggi il simbolo di una guerra violentissima in cui la Cambogia è sprofondata per oltre vent'anni lontana dagli occhi della comunità internazionale.
Oggi la Cambogia è una nazione giovane, composta per il 40 per cento da ragazzi sotto i 14 anni, pochi di loro hanno un nonno, molti sono orfani.
Questo "popolo bambino" deve fare i conti con una pesante eredità della guerra, minacciosa come una spada di Damocle: sei milioni di mine antiuomo, una mina ogni due abitanti.
Cortesia di Emergency
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