Succede a Ferrara.
L'Amministrazione leghista ha elencato i requisiti per poter usufruire delle "misure urgenti di solidarietà alimentare (buoni spesa)".
Al primo punto, in ordine di priorità, non ci sono le difficoltà economiche, né le particolari situazioni famigliari o lo stato di necessità, ma "la cittadinanza italiana". A seguire, sempre in ordine di priorità, la cittadinanza europea, permessi di soggiorno di lungo periodo, e via discriminando.
Il nostro Paese sta facendo uno sforzo enorme, sforzo sostenuto innanzitutto degli operatori sanitari, per salvare vite umane e per mantenere la coesione sociale.
Ma a Ferrara non si dà la priorità ai bisogni delle persone, ma alle scartoffie e non si affrontano le vistose disuguaglianze, ora ancora più evidenti ed odiose.
Stiamo parlando di buoni alimentari, di cibo, di fame.
Stiamo parlando di sopravvivenza.
Il virus non guarda i documenti e neanche la povertà guarda in faccia a nessuno.
Ci salveremo solo insieme!
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