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23 Aprile 2023
20:06
Molto bello, belle le interviste e la scelta di immagini d'archivio.
PaoloP
23 Aprile 2023
01:09
La destra al potere ha studiato bene come presentare, secondo loro, il 25 aprile, cioè la festa della liberazione. Nella loro lettura, non si parla di liberazione dal fascismo, ma da «ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia». E nella loro generosità, sempre loro (i fratelli d'italia e conviventi vari) hanno proposto di inserire il 25 aprile in un elenco di «date che ricordano momenti fondamentali della storia dell'Italia unita, libera e democratica». Per esempio, la festa del lavoro del primo maggio, quella della Repubblica del 2 giugno e l'elezione dell'assemblea costituente del 17 marzo. Tutte celebrazioni care alla sinistra. Ma poi, sempre loro, hanno voluto strafare. Certo hanno rifiutato qualsiasi riferimento all'antifascismo, ma in compenso hanno proposto, senza badare a spese, alcune pecette storiche davvero straordinarie: per esempio, la proclamazione del Regno d'Italia (4 novembre) che è anche la festa dell'Unità d'Italia e delle Forze Armate. Poi si cita la Shoah e il giorno della memoria, ma anche la «memoria di pagine particolarmente significative come il giorno del ricordo, il 10 febbraio, in memoria dei massacri delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata». E, non ancora contenti, nella premessa del testo, si fa riferimento anche «ai tragici fatti del 16 aprile 1973 a Primavalle, nel contesto della diffusa violenza politica di quegli anni, con il comune auspicio che mai abbia a ripetersi una simile stagione». Ma nessun riferimento alla stagione della guerra partigiana, alla Resistenza e alla Liberazione dal fascismo. E allora cosa dobbiamo aspettarci per il 25 aprile? Un'altra "sostituzione" geniale di Lollobrigida? Un'altra cantonata di Ignazio La Russa per far ridere i camerati del bar dello sport? O questa volta lasceranno parlare l'altro scienziato, Lorenzo Fontana, che si presenterà con il suo pantheon reazionario di sempre, cioè "dio, putin e famiglia"? Ecco perché abbiamo ancora bisogno dei canti partigiani, delle parole e del coraggio del comandante Walter e della vice comandante Carla Capponi, così come della testimonianza del comandante partigiano Giorgio Mori. E di tutti gli altri di cui si parla in questi brevi film. Ne abbiamo bisogno come il pane: oggi, domani e sempre. (giandomenico curi)
giandomenico curi
25 Aprile 2020
20:04
Le ceneri lasciate cadere nel Tevere sono quelle di Carla Capponi. Gli è stata negata la sepoltura. Un altra storia buia di questa Italia che ha ancora ha difficoltà a fare i conti con il passato. Belle le interviste, uomini e donne a cui dobbiamo molto
Giuliana Poletto
25 Aprile 2020
15:05
Bellissimo, commovente e poetico.....da divulgare a tutti e alla nuova gioventù....in memoria dei componenti di una generazione che in questo periodo ci hanno lasciato! Grazie!
Catia
1 Maggio 2023
18:49
Veramente ben fatto, interviste commoventi, dobbiamo tutto a questi uomini e donne che hanno lottato con convinzione per darci pace e libertà. Grazie e complimenti a tutti gli autore di questo Docufilm.
Rocco