Partendo del suo spettacolo in giro per l’Italia, Mistery Train (viaggio nell’immaginario americano), Alessandro Portelli traccia un quadro suggestivo quanto contraddittorio della storia degli Stati Uniti fino appunto alla vigilia delle imminenti elezioni presidenziali. E lo fa mettendo insieme le sue conoscenze sull’America, soprattutto quella della musica popolare (Bruce Springsteen soprattutto), della battaglia per i diritti civili e quella delle lotte operaie. Racconta come è cambiato il mondo del lavoro (proprio a partire dall’universo della ferrovia dove all’inizio si scontrano grandi capitali e hobos disperati) fino ad arrivare a una concezione del lavoro (sognata da Trump e da gran parte del mondo occidentale), che è quella di un lavoro non pagato, di un lavoro molto vicino a quello degli schiavi neri su cui si è formato il capitalismo americano.
Realizzato da Ugo Adilardi, Giandomenico Curi, Tommaso D'Elia, Lucilla Salimei.