Nel regno dei virus, non è mai andata tanta liscia come ora.
Nemmeno al tempo della spagnola, che si infilava tra le poppe di Aurora.
Nemmeno al tempo, dei topi a scuola, e della muffa dentro i muri, e in gola.
Nel regno dei virus, è davvero bello, avere tutte le vostre prime pagine...
...Tutte le vostre prime pagine. Tutte le vostre prime pagine.
Oh! Mamma, mamma, guarda: guarda, ho 37 e un quarto!
Oddio, Madonna, e cielo sanitario: chiuditi dentro, chiamo dottor Tampone.
“Pronto?...Dica?”
Dunque signora, la cosa più o meno è così,
Mi sembra chiaro che il male oramai sia già lì:
Avvisi scuola, ambasciate, parenti, confetti...
...”E se sale ancora?” - Lo bruci! “Eh?!” - Lo bruci!
Dunque signora, la cosa purtroppo è così,
La colpa è vostra, la regola era chiara, sì.
Avvisi arcieri, giornali, eventuali amanti...
“E se sale ancora?”...
Nel regno di Vairus, è davvero bello, avere tutti i numeri per noi,
E i vostri medici per noi, tutti gli attori e anche i cantanti.
Oh! Babbo, babbo, babbo non andare a lavorare, non importa se ho fame.
Figlio bello, e telesanitario, non preoccuparti, sì ma non mi toccare!
“Ah no, papà?” - E no!
Dunque signori, la cosa più o meno è così,
Ci sembra ovvio che il male provenga dai bar:
Restate a casa, oppure uscite in mono guanti rotanti...
...E se sale ancora?...
Bene signori, la Pasqua quest’anno non c’è.
Dunque signori, il Natale si sposta più in là.
E no signori, il teatro non esiste più.
Però signori, avete ancora i balconi, e poi le televisioni