Se per gioco avessi provato a immaginare uno scienziato stravagante, scomodo, controverso, geniale e disturbante allo stesso momento, non sarei mai riuscito a tratteggiare un personaggio come Kary Mullis. Un premio Nobel, uno dei chimici più famosi e discussi degli ultimi anni, la cui autobiografia rischia di rendere noioso il migliore dei film d’azione. Un composto instabile di sarcasmo, follia, irriverenza, passione e instancabile ricerca della verità. Un uomo che ha sensibilmente migliorato la nostra esistenza pur essendo molto più simile a un trapper che a un professore universitario.