20mila le donne vittime di violenze e stupri, e solo 4 colpevoli processati: a 10 anni dalla guerra in Bosnia, la giustizia è ancora lontanissima, perché migliaia di criminali che hanno abusato di ragazze, donne e bambine sono ancora a piede libero. Dopo essere state ridotte a schiave anche per oltre un anno e abusate da centinaia di uomini, perfino in presenza dei propri figli, le donne bosniache hanno vissuto una ulteriore tragedia: sono state messe al bando della società, emarginate dalle loro stesse famiglie, perché ormai macchiate di una colpa non loro. Hanno perso il lavoro, i legami affettivi, e molte anche la casa. Se la maggior parte si è chiusa nel silenzio, nella disperazione muta, nella depressione spesso gravissima, circa 400 donne invece si sono riunite, per aiutarsi concretamente e per parlare. L'associazione, 'Donna vittima di guerra', in assenza di indagini e processi, sta anche svolgendo un compito fondamentale: il recupero di dati, notizie, fatti, nella speranza che un giorno giustizia sia fatta.
L'8 marzo Amnesty ha invitato alcune donne dell'associazione a Milano, perché possano diffondere la loro testimonianza e chiedere aiuto. Nel corso della serata è stato proiettato un filmato, di straordinaria efficacia e di forte impatto emotivo, realizzato in Bosnia da Mimmo Lombezzi.
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