È vero che i paesi che siedono al Consiglio di sicurezza dell'Onu sono quelli che più di tutti producono e vendono armi. Ma anche l'Italia, in questo campo, è tra i big: è ormai il settimo produttore mondiale. Dalle mine agli elicotteri, dai radar ai fucili...le armi rappresentano oggi il 10% del nostro export e generano 10 miliardi annui di fatturato. E in un periodo in cui infuriano, sparse nel mondo, circa 50 guerre, le armi italiane vengono vendute tanto a paesi allo sbando quanto a superpotenze, a eserciti che seminano mine a caso o che impiegano bambini-soldati, senza nessuna discriminazione... La legge, d'altra parte, lo consente, e anche laddove ci sono divieti, vengono facilmente aggirati. Le industrie produttrici, le banche che le finanziano, i parlamentari e le lobby che sostengono produzione e smercio: tutto chiaramente descritto nell'intervista a Riccardo Bagnato, autore - insieme e Benedetta Verrini - di un bellissimo libro-inchiesta intitolato 'Armi d'Italia', appena uscito in libreria.
Visita il sito:
www.bagnato.it/saggi