Alla traiettoria del consumo e della società “usa e getta” si contrappongono i principi di custodia e tutela di beni per loro natura esauribili, ma talmente indispensabili alla collettività da mettere in moto una diversa concezione dell’appartenenza: beni comuni, di cui Stefano Rodotà traccia il quadro filosofico e giuridico.
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