Compagnia del Teatro dell'Argine con il patrocinio del Ministero Italiani nel Mondo
Di: Nicola Bonazzi e Mario Perrotta
Diretto e interpretato da: Mario Perrotta
Voci amichevolmente registrate da: Peppe Barra, Ferdinando Bruni, Ascanio Celestini, Laura Curino, Elio De Capitani.
"Cìncali cioè: zingari! Così credevano di essere chiamati gli italiani emigrati in Svizzera; pare, invece, che fosse una storpiatura di cinq, "cinque" nel linguaggio degli emigranti padani che giocavano a morra "...sì, ma voleva dire anche zingaro!" Quasi un anno di testimonianze, un anno di memorie rispolverate a fatica. Ho preso la macchina e ho girato senza un luogo preciso dove andare, eppure l'Italia è tutta uguale, non hai bisogno di sapere dove qualcuno ha preso le valigie ed è partito: basta entrare in un bar, un bar della provincia e chiedere. La risposta è sempre la stessa: "qui tutti siamo emigrati..." "me lo racconta?""
Mario Perrotta"L'ambizione era quella di raccontare, attraverso gli occhi di un personaggio candido ma non disarmato e il suo linguaggio popolarmente sghembo, le esistenze marginali, le speranze tradite, la fatica e il sudore degli emigranti nelle miniere del Belgio dopo il secondo conflitto mondiale, proprio mentre l'Italia, tacendo per vergogna l'epopea di quei figli esuli per povertà di mezzi economici e intellettuali, si preparava a vivere un clamoroso boom economico"
Nicola BonazziIl Teatro dell'Argine continua ad esplorare i territori dell'impegno civile, attraverso uno spettacolo duro e poetico nato da oltre un anno di indagini storiche e ricerche d'archivio alla riscoperta di diari, lettere, testimonianze, ma soprattutto da centinaia di interviste raccolte in tutto il sud ed il nord-est.
La parola Cìncali allude all'espressione con la quale venivano chiamati in Svizzera gli emigranti italiani. Cìncali come probabile storpiatura della parola cinq, ovvero il cinque nel gioco della morra padana, o forse come "zingari", in ogni caso un termine indicativo del disprezzo con cui venivano ripagati all'epoca i nostri connazionali, considerati nient'altro che braccia da lavoro.
Il titolo allude all'espressione con cui venivano chiamati in Svizzera i nostri connazionali. Probabilmente una storpiatura della parola cinq, usata dagli emigranti padani nel gioco della morra, o forse semplicemente "zingari", in ogni caso un'espressione spregiativa diretta a uomini che venivano considerati soltanto come braccia da fatica. Lo spettacolo, sull'esperienza dei minatori italiani in Belgio, costituisce la prima parte di un progetto più ampio il cui successivo sviluppo affronterà l'emigrazione italiana in Germania, Francia e Svizzera.
Italiani Cìncali è stato realizzato in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Lecce e con il Patrocinio del Ministero degli Italiani nel Mondo.
Video avuto per gentile concessione di ITC Teatro di San Lazzaro
Visita il sito:
www.argine.it/cincali/index.html
26 Settembre 2006
10:25
E' la prima volta che lo vedo tramite internet. Però, come la prima volta a Parma in mezzo ai boschi, la seconda a teatro a Thiene, riesce sempre a trasmettere allo stesso modo quelle sensazioni che un ventenne come me non riesce nemmeno a sfiorare. L'imbroglio la partenza l'addio e la speranza tutto condito con la forza e la debolezza di persone di uomini che non possono dimenticare. Un grazie enorme a questo uomo e tutte le persone che hanno contribuito a questo spettacolo che sono riusciti, spero, a smuovere e far pensare un po' di più facendo ricordare che i primi emigranti eravamo noi. Grazie. E' stupendo. Giordano
Giordano