La tecnologia ha introdotto cambiamenti epocali dei quali siamo poco consapevoli, sia nelle dinamiche sociali sia nei processi di costruzione della conoscenza, nei comportamenti sia, infine, nella elaborazione del pensiero. La conseguenza è che questa esposizione massiva ha contribuito a forgiare l’antropologia e dunque la mentalità dei nostri giovani sul valore tutto strumentale dell’efficacia operativa, della gratificazione immediata, della continua distrazione. Il principio del piacere si è installato in modo permanente in una emozionalità poco consapevole e in un’etica pragmatica.
Sempre interconnessi, disorientati e soli, i nostri giovani faticano a trovare i punti di riferimento per orientarsi con consapevolezza critica nel presente e per costruire il sogno di un mondo migliore.
Anita Gramigna è Docente di Pedagogia generale e Metodologia della ricerca, Direttrice del Laboratorio di Epistemologia della formazione, Università degli Studi di Ferrara.