In Spagna più concorrenza e servizio pubblico vero. Intervista al sottosegretario alle comunicazioni alla presidenza spagnola Angel Garcia Castillejo.
E' a Roma il Sottosegretario alle comunicazioni del governo spagnolo Angel Garcia Castillelo. Articolo 21 insieme a Carta Radio ELLEUNO e Avvenimenti lo ha intervistato prima della sua presenza al dibattito organizzato dalle riviste della sinistra "Il Cantiere" al Testaccio. In Spagna si lavora al riordino della legge sui Media. Quali similitudini o differenze con l'Italia?
Mentre in Italia si sta nominando il nuovo Cda del servizio pubblico, Articolo 21 propone il modello spagnolo e, in un'intervista esclusiva sul sito www.articolo21.info, chiama all'appello tutte le forze progressiste europee, i movimenti e le associazione di categoria di chi opera nella comunicazione, per comprendere quali strategie comuni utilizzare per garantire pluralismo dei media e servizio pubblicato svincolato dal controllo di partiti politici, maggioranze parlamentari e governi. La proposta di una grande assemblea europea delle forze progressiste è stata lanciata dal portavoce di articolo 21 Giuseppe Giulietti e apprezzata e sostenuta dal sottosegretario alle comunicazioni presso la presidenza del governo spagnolo Angel Garcia Castillejo e dall'assessore alla cultura della Provincia di Roma Vincenzo Vita. Sedi possibili del grande incontro, pensato per il prossimo autunno, sono la stessa capitale italiana o la città di Ferrara il cui sindaco Gaetano Materiale ha già comunicato ad Articolo 21 la disponibilità ad ospitare il grande incontro.
Piace ad articolo 21 la proposta di legge a cui lavora il governo Zapatero per garantire autonomia del servizio pubblico e pluralismo delle voci. Una ricetta che il sottosegretario spagnolo Angel Garcia Castillejo spiega con:
1)- Servizio pubblico svincolato dalla politica perché con un Cda eletto completamente dal Parlamento con una maggioranza di due terzi e con piene responsabilità civili e penali rispetto ai bilanci della nuova società di servizio pubblico televisivo;
2)- Un direttore generale con qualifica simile all'amministratore delegato eletto direttamente e solamente dal Consiglio di Amministrazione;
3)- Un pluralismo delle voci nel privato garantito da maggiore competizione e con la presenza di almeno 3-4 competitor privati;
4)- Una serie di interventi a favore di emittenti televisive di comunità e dei movimenti e associazioni che però non abbiano fini di lucro.
Visitia il sito:
www.articolo21.info