Il 12 settembre 1919 Gabriele d’Annunzio occupa con un migliaio di uomini il porto adriatico di Fiume. In pochi giorni il suo esercito di «disertori» si moltiplica. È una sfida al mondo intero: alle potenze
alleate che non vogliono riconoscere l’italianità di quella città e al governo italiano che non si sa imporre al tavolo della pace di Versailles. Nelle luci e nelle ombre dell’Impresa fiumana ritroviamo,
a distanza di cento anni, molti aspetti del mondo di oggi: la spettacolarizzazione della politica, la propaganda, la ribellione generazionale, la festa come mezzo di contestazione, il conflitto tra
nazionalismi, il ribellismo e la trasgressione.
Intervengono
Giordano Bruno Guerri
Pier Luigi Vercesi
Interviene e coordina
Marco Cimmino