Parla il direttore della radio che aveva dedicato moltissimo spazio ai referendum.
Sui risultati del voto, dice Massimo Rebotti, ha inciso certamente la campagna per l'astensione che ha raggiunto punte terroristiche, descrivendo gli scienziati favorevoli al sì come Frankenstein che giocano in laboratorio con embrioni-mostri...
Abilissima si è rivelata la strategia di Ruini: nello scenario preelettorale confuso e indeterminato la minoranza compatta e agguerrita di esponenti di una chiesa tornata militante è stata determinante.
Sui risultati delle urne, però, un grande peso ha avuto anche la pessima informazione fatta sui grandi network, soprattutto televisivi: la battaglia per il sì, per il no, per l'astensione è stata affidata ai politici, che così hanno potuto gestire il referendum a scopi partitici... Negli scarsi spazi dedicati all'informazione sui quesiti, a volte comparivano scienziati, ma raramente le storie vere, quelle di persone che per colpa della legge 40 dovranno abortire, o rinunciare ad avere figli, o andare all'estero.
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