Dai meccanismi automatici della rivoluzione industriale ai computer quantistici: costruire ‘macchine’ in grado di eseguire compiti caratteristici dell’intelligenza umana è sempre stato il sogno nel cassetto dell’Homo Technologicus. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio. Le macchine che un giorno ci aiuteranno certo a superare handicap fisici e mentali causati da gravi malattie potrebbero però anche essere usate per condizionare i nostri comportamenti agendo appunto ‘inconsapevolmente’ sul nostro pensiero.