Sole, Luna, stelle e pianeti sono disseminati nelle opere di Dante e non c‘è motivo di stupirsene perché il poeta, oltre alla medicina, aveva studiato astronomia e astrologia. È stupefacente che alcune terzine del Paradiso possano essere interpretate come la descrizione di uno spazio curvo, illimitato ma finito, che ricorda quello della Relatività Generale di Albert Einstein