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Eva, emigrante per caso. Un'intervista da New York di Paolo Paci

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Eva è una emigrante per caso perché non viene in America spinta dalla necessità o dal sogno di una vita migliore ma al seguito del marito che invece sogna di "lavorare un anno e poi farsi una casa in Messico". La realtà sarà diversa ed Eva verrà coinvolta dagli eventi fino al punto di non tornare più in Messico e dover affrontare da sola, con due figli piccoli, tutte le responsabilità della famiglia e le avversità del tirare avanti senza documenti in un paese straniero di cui non parla la lingua.
La incontriamo a casa sua, dopo 31 anni dal suo arrivo. Ci mostra i suoi ricordi, le fotografie che si stanno sbiadendo, gli oggetti della cucina che le regalò la madre, la musica messicana sul canale tv. Eva ci racconta la sua storia. Non è una storia speciale, è una storia molto comune agli emigrati, il sogno e la realizzazione che il sogno non si avvererà. Le conseguenze di questo risveglio alla realtà possono essere drammatiche, chi, come Eva, si rimboccherà le maniche e comincerà a darsi da fare fino a conquistare un piccolo spazio e una certa indipendenza, e chi, come il marito, perderà la testa e la vita.

6 commenti


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30 Giugno 2021
09:18

Una vita come un'altra, dura difficile. Una donna forte una pazienza infinita verso un marito sconfitto. Bella intervista

Giuliana

11 Giugno 2021
14:08

Una storia come tante, ma il linguaggio della verità, asciutto, scarno, anche quando riferisce del dramma della morte del marito, fanno di Eva un personaggio classico che consente lo scavo di nei sentimenti, nelle abitudini colti nel cambiamento. Eva arriva a riconoscersi nella donna forte, che è in grado di provvedere a sé e ai figli, ma anche nella malinconia del sogno irrealizzabile di ogni migrante. Franca

Franca

10 Giugno 2021
10:17

A me è piaciuto molto. Secco, forte senza Pietas. Lavorare e poi lavorare. Viva Eva...grande Paolo

tom

9 Giugno 2021
20:34

Ottimo idea di format! Mappare la "provenance" di tutte le "Eve" che sono entrate nelle nostre case, farci ritrarre i loro paesi d'origine, capire la loro opinione di noi e delle nostre società, molto aiuterebbe a comprendere dove sbagliamo e come porvi rimedio. Paci ci offre una STORIA; uno spaccato di Mexico e.. Nuvole Yankee. Ve ne sono migliaia sotto i nostri tetti. OPPONIAMOCI sarebbe il vettore adatto a portare queste storie - da una parte all'altra del Oceano. A livello personale, abbiamo avuto due "fatine" che ci hanno aiutato negli ultimi 30 anni. Mely, da Manila, per oltre 25 anni e ora Patty, {Patrizia) dal Venezuela. Sono due realtà assai diverse tra loro, ma entrambe con background da raccontare in dettaglio. Opponiamo ...anche così Grazie Paolo e SaluTony

Tony Shargool

7 Giugno 2021
23:06

Sorprendente come talvolta accade. Questa " forte " donna ci svela le durissime difficoltà che ha affrontato, dell'emigrazione alla violenza ed alla morte del marito, come eventi naturali, come un percorso ineluttabile. E dal quale non si torna indietro, perché ci sono figli e nipoti. Una assoluta umanità che travalica il sistema americano. Carlo

Carlo

7 Giugno 2021
09:02

Eva fantastica donna. Sembra dire , forse, a che serve migrare se nella vita resta solo lavorare lavorare lavorare. Qui o altrove . Bravi! Resta il segno!

Anna rita