Dante l’inventore dell’Italia. Una lingua, un’idea di noi stessi
“Sono convinto che Dante sia il vero inventore dell’Italia”, dice Aldo Cazzullo, “perché non soltanto ci ha dato una lingua, ma ci ha dato un’idea di noi stessi. L’Italia non è nata dalla politica o dalla diplomazia o dalla guerra, ma è nata dalla bellezza, dall’arte e dalla cultura, e in primo luogo dai versi di Dante: la cristianità, la romanità, gli albori dell’umanesimo, Il ‘bel paese dove il sì suona’. È Dante che si inventa tutto questo e lo trasmette alle generazioni successive, sino alla nostra. Al Festival della Comunicazione di Camogli ho cercato di restituire questo senso di identità e di orgoglio che viene fuori nei momenti più difficili. Dante vive nel Trecento, il secolo della peste nera; noi abbiamo vissuto di molto meno peggio, ci siamo buttati un po’ giù ma tutto sommato abbiamo resistito. Dobbiamo guardare avanti e lontano, e penso che la rilettura dei classici a cominciare da Dante –che ci ha lasciato, anche se non del tutto, 700 anni fa– possa essere molto utile a noi, alla nostra anima e al nostro futuro”.
Festival della Comunicazione 2020
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