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7 Settembre 2005
09:38
C'é bisogno di persone così in Italia.
matteo
7 Settembre 2005
09:36
Possono fare tutto, uccidere persone innocenti. Quello che non possono fare é archiviare le nostre parole, le emozioni, i sentimenti. Così Biacchessi conclude lo spettacolo. Da molto volevo sentire qualcuno affermare a gran voce questi concetti. NON ARCHIVIAMO LA MEMORIA
lorena
7 Settembre 2005
09:31
la musica e le parole. Come nei reading americani di ferlinghetti, ginsberg, leary. Geniale.
teresa
7 Settembre 2005
09:29
Vivo a Soliera in provincia di Modena. E' la seconda volta che assisto a questo spettacolo perché il Comune lo ha portato la giornata della memoria. Poiché sono un appassionato di jazz, ho apprezzato questo particolare connubbio tra musica e parole. Il sassofono di Fusiello e la lirica di Biacchessi. Un ottimo esperimento.
claudio
7 Settembre 2005
09:24
Ero tra il pubblico della festa nazionale dell'unità di milano, il 28 agosto. Conoscevo Biacchessi dalle parole dei suoi libri. Ora in versione teatrale é ancora migliore, assai più efficace. La musica, le immagini. Bisogna portarlo nelle scuole.
lenny
6 Settembre 2005
13:57
Biacchessi e Fusiello raccontano storie del presente, non del passato. E' un piccolo capolavoro. Lo consiglio dopo averlo visto dal vivo alla Festa dell'Unità di Milano. 400 persone, in silenzio fino alla fine. La pelle d'oca, come ha scritto il Mucchio Selvaggio.
laura
6 Settembre 2005
13:51
Fatelo girare per l'Italia. Raccontatelo ai vostri bambini. Ero a Genova. Un ottimo modo di portare avanti la memoria del paese.
lorenzo
6 Settembre 2005
13:47
Semplicemente grandissimo. Il mio spettacolo di teatro civile italiano.
gianni
8 Settembre 2005
08:21
Un modo nuovo di raccontare la memoria. Non é teatro, non é un concerto di jazz. Sono emozioni e pensieri narrati in libertà. Ero presente alla Festa dell'Unità di vada, vicino a Livorno, il 6 agosto scorso.
david