Gianfranco Bonola – L’interconnessione tra tutti gli esseri nella dottrina buddhista
mercoledì 17 marzo 2021
Fin dall’origine l’insegnamento buddhista ha diffuso l’idea che fra tutti gli esseri che popolano il nostro universo intercorrono dei legami stretti e solidi, benché invisibili. Questa concezione si basa sulla credenza che nell’infinità del tempo ciascuno vive molte esistenze successive, rinascendo di volta in volta, a seconda delle azioni compiute in passato (legge del karman), anche in generi diversi di esistenze (animale, divina, umana, spettrale, ecc.) tutte soggette a un unico fluire (samsâra). Altri apporti teorici hanno consolidato questa dottrina nella successiva corrente del Grande Veicolo: l’idea che in ogni essere sia insita la natura-di-buddha (tathâgatagarbha), ossia il germe dell’illuminazione che permetterà la liberazione definitiva dal ciclo di nascita-e-morte; l’idea di una interpenetrazione di tutti i fenomeni dell’universo, che solo la mente obnubilata vede autonomi e isolati; l’idea di una illuminazione/liberazione universale per la quale sono chiamati a prodigarsi tutti i generosi e compassionevoli, seguendo l’ideale del bodhisattva, colui che antepone la salvezza altrui alla propria. Per generare e sviluppare questo atteggiamento spirituale (bodhicitta) le scuole buddhiste hanno messo a punto vari metodi di “coltivazione della mente”.
Rassegna “Le religioni e la terra: pace con la natura e solidarietà tra gli umani”, a cura del Centro Studi Antonio Balletto
Visita: palazzoducale.genova.it