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"NO Ritalin" - di e con Saverio Tommasi per la regia di Francesco Ritondale e con la collaborazione di Hulot produzione Cinematografica - è un video teatral-informativo sul noto psicofarmaco Ritalin, prescritto - da poco anche in Italia - a bambini considerati troppo vivaci o con il cosiddetto "argento vivo addosso".
"NO Ritalin" è stato girato in maniera indipendente ma a sostegno e in solidarietà della relativa campagna nazionale.

Visita: www.saveriotommasi.it

18 commenti


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15 Ottobre 2005
12:23

Scrivo in qualità di portavoce di una campagna no-profit di farmacovigilanza che proprio di questo si occupa (www.giulemanidaibambini.org). Sono d'accordo con alcune cose dette da Alessandra e con molte dette da Tommaso (che ringrazio di cuore, perchè ogni lavoro su questo tema è meglio di nessun lavoro, ed il suo è anche divertente!). E' vero che è assurdo essere contrari aprioristicamente al farmaco, psicofarmaci inclusi. E' vero che non dobbiamo sempre colpevolizzare le famiglie. E' vero che chi fa di questa battaglia una battaglia di parte ed "interessata". Ma è altrettanto vero che un farmaco va valutato solo in base ad un fattore: rapporto costi/benefici, in termini di effetti avversi/miglioramenti sulla vita del paziente. Il metilfenidato, come altri cerebrofaramaci per l'età pediatrica, perde alla grande su questo campo, e ciò "chiude" per certi versi la discussione. Aggiungiamo a ciò che la categoria nosologica dell'ADHD è quanto mai vaga (come anche Alessandra ricordava, "ad alcuni sparisce con il tempo senza bisogno di farmaci"...che strana malattia! Ma non solo: è "stagionale", nel senso che d'estate quando il bimbo è in vacanza la malattia non c'è più, ed in molti casi è "oraria", nel senso che compare la mattina quando va a scuola e sparisce la sera...mah, chissà...). Inoltre sulla guerra di cifre posso documentare affermazioni "certissime e convalidate" che fissano l'ADHD in percentuale sulla pop scolastica a: 0,2%, 0,5%, 2%, 4%, 10%, 24%...no comment!! Tutto ciò dovrebbe davvero indurci a maggiore prudenza e minore arrogante certezza (non mi riferisco ad Alessandra, ma a certi "sacerdoti della morale scientifica" per i quali "è una malattia biologica e basta"...). Un serio "piano pedagogico nazionale" forse sarebbe la soluzione (più indolore) per molti problemi. Saluti a tutti!

Luca Poma

17 Settembre 2005
16:47

Complimenti vivissimi!!! Condivido pienamente il messaggio del video. I bambini devono essere liberi di scorrazzare per i campi e non devono essere inebetiti con gli psicofarmaci. Devono divertirsi e gli deve essere data l'opportunità di creare un mondo migliore. Loro sono il futuro di questo pianeta. Continua così. ;-)

Claudio

13 Settembre 2005
18:46

filmato esilarante e dal contenuto condivisibile.

roberto

12 Settembre 2005
16:13

Recitazione perfetta. Ma chi capperi è 'sto Saverio Tommasi che non l'avevo mai sentito dire? Da dove spunta? Certo che se spuntassero tutti come lui...

Andrea (detto il Satrapo)

12 Settembre 2005
15:32

Filmato chiaro e condivisibile. Preside bavoso ma recitato in maniera divertente, così come gli altri personaggi. Un pò troppi peli sulle braccia la bambina... :-))))))) Bravo Tommasi!!

Manu

12 Settembre 2005
13:59

..sinceramente il filmato non mi è piaciuto molto nella forma, ma sono pienamente d'accordo col contenuto, eclatante quando illustra la progressione numerica dei bambini affetti da questo disturbo...a mio parere la spinta delle case farmaceutiche è più che palese...comunque rispondendo ad Alessandra prima di negare il sostrato biologico della psiche prima bisognerebbe dimostrarlo...infatti se si va a vedere i sintomi dell?adhd si vedrà come questi non altro che delle infrazioni a ?regole sociali? che con il sostrato biologico non hanno nulla a che vedere a meno che non si postuli sia sano quel sostrato biologico della psiche(che qualcuno chiamerebbe mente) che fa rispettare all?individuo le regole sociali, che ovviamente in quanto socialmente costruite e culturalmente determinate sono tutto tranne che naturali, anche se qualcuno vorrebbe farle passare per tali...si mostra quindi evidente la funzione di controllo sociale della psichiatria e il DSM IV, se vi interessa l'argomento date un occhiata a : PERNO A., TURCHI GP Modello medico e psicopatologia come interrogativo. Padova, Upsel Domeneghini, 2002.

Pedro

10 Settembre 2005
17:41

Alessandra ha scritto:"preferisco l'approccio terapeutico farmacologico, con modalità decise insieme al paziente (o ai genitori in caso di bambini), a un approccio psicologico colpevolizzante che invade la mia sfera privata pretendendo di dettare il mio comportamento e finanche il mio modo di pensare". Con tutto il rispetto dovuto ad una persona che vive direttamente una situazione difficile per i problemi del figlio, questa frase mi fa rabbrividire. Sono un'insegnante e spesso, quando chiamiamo a scuola i genitori per parlare dei problemi dei figli, ci sentiamo fare affermazioni più o meno dello stesso contenuto, vale a dire: sono disposto a fare tutto per mio figlio, ma non a mettermi in discussione, non a pensare che posso aver sbagliato qualcosa. Sono sicura che Alessandra è una madre perfetta, ma io, sia come insegnante che come madre (ho due figli) non mi sento così sicura e mi metto in discussione continuamente. Certo, sarebbe bello avere una pillola che facesse studiare tutti i miei studenti senza fare storie... Ma sarebbero ancora i miei studenti, quelli che mi piacciono così tanto? Vorrei chiarire: lungi da me il negare l'esistenza della sindrome; sto studiando da molti anni i disturbi dell'apprendimento, in particolare la dislessia, e mi trovo spesso a cercare di convincere quelli che dicono che non esiste...Ma una pillola per curare i miei dislessici non la vorrei proprio!

Lorella

8 Settembre 2005
13:24

Vorrei prima di tutto congratularmi per il simpatico filmato, che non utilizza alcun dato "falsato" ed estende una riflessione sintetica a quei caratteri ("caricaturali" si, ma reali) che dominano gli innumerevoli drammi quotidiani della psichiatrizzazione generalizzata. Poco importa, ammesso che ci sia, qualche incongruenza, che possa ofrire appiglio all' "argomentare" circolare e capsioso dei rassegnati al trattamento meccanicista ed utilitarista del sistema nervoso e del sistema endocrino. Quel che mi pare urgente denunciare è il tentativo di ridurre, falsificandola, l'articolata resistenza alla violenza psichiatrica all'organizzazione Scientology o a presunti pout pourì ideologici. Propongo quindi altre due risorse online, decisamente eterogenee, che dissolvono questo tentativo. Commento sull'ulteriore passaggio legislativo che rinforza gli strettissimi legami fra psichiatrizzazione e controllo sociale: http://www.filiarmonici.org/opg-deligia.html Cenni su R. Laing: http://www.oikos.org/ronit.htm In ultimo mi pare fondamentale proporre l'altra interpretazione della legge Basaglia (sulla chiusura degli inferni manicomiali) e del successivo "abbandono a se stessi dei malati di mente". Si può vederla come una legge che non ha potuto essere bloccata, a suo tempo, dalle potenti lobby psichiatriche ma è stata svuotata col blocco, di fatto, delle risorse e delle strutture destinate alle alternative.

Volin

7 Settembre 2005
12:09

Dopo aver letto i commenti di saverio e alessandra mi permetto anch'io di fare alcune costatazioni. visto che si è citato freud, vorrei ricordare che freud è stato il primo a definire la malattia mentale insensata. alessandra tuo figlio è normale, se ha qualche problema di relazione con gli altri (a parte che ha 10 anni!) è dovuto al fatto che avverte un disagio. con chi? beh, 99 su 100 con i genitori. e poi questo si estende al contesto, all'ambiente in cui è immerso(scuola, compagni di gioco, familiari,ecc). noto inoltre che hai una certa avversione negli operati psicologici, tanto da precisare che gli psicologi spesso nn sono stati in grado di risolvere i propri di problemi: appunto risolverli. la prima cosa che deve tenere a mente una persona che va da un analista è che qust'ultimo nn detiene la soluzione. senza la volontà di mettersi in gioco non si va da nessuna parte, e questa, permettimi di dirlo, dai tuoi commenti nn è trapelata. il ritalin nn è una soluzione, è solo un modo di non pensare al problema. un modo per pensare: beh, ce l'abbiam messa tutta. l'ha detto pure il dottore (quest'uomo con così tanto potere istituzionale), che a mali estremi estremi rimedi! e pensare magari di mettersi seriamente in discussione? pensare al proprio operato, a come ci si rapporta col figlio, all'importanza che gli viene data, ai valori che gli vengono dati, a mille altre cose che sono DETERMINANTI nella crescita e nello sviluppo, ergo nella manifestazione comportamentale, del bambino? pensiamoci, prima di dare farmaci che vanno direttamente ad influire su processi psicofisiologici! per salvarli, allora li droghiamo! non abbiate paura di usare le parole corrette, non facciamo politically correctness, perchè così vuol dire drogarli! e mantenere l'Io (si, di voi genitori) intatto. esente da colpe. come volevate! grazie per l'attenzione.

andrea

3 Settembre 2005
21:05

Sarò breve, prometto, cerco solo di precisare. Uno degli effetti collaterali più gravi del Ritalin è l'anoressia; non svelo un segreto, è risaputo. Un'ultima considerazione sulle testimonianze positive riguardo l'utilizzo del Ritalin. Anche fossero vere - e ne dubito, leggendo anche solo quella che hai trascritto che non puoi negare sembri uno spot - sono una minima parte. Ma anche fossero la metà delle testimonianze - e non lo sono - per dichiarare efficace un farmaco mi sembrano numeri decisamente bassini... se un farmaco è efficace al 50% (e nel caso del Ritalin è tutto da dimostrare), vuol dire che è un fallimento e deve essere ritirato dal commercio. Per salvaguardare - in principio di precauzione - l'altro 50%. Infine sì, so che il Ritalin è uno stimolante e non un sedativo - viene infatti usato in soggetti adulti in evidente stato di depressione - ma ai bambini fa l'effetto esattamente opposto. Proprio perché si tratta di uno psicofarmaco dall'effetto dirompente. Sono stato più lungo di quanto promesso. Ringrazio te per lo scambio di vedute. Saverio Tommasi

Saverio Tommasi