In edicola un numero speciale dedicato all'11 settembre. L'inchiesta centrale, firmata dal direttore: un viaggio nel Vermont, dove esiste una piccola città, specializzata in produzione di lapidi, in cui emigrarono, all'inizio del secolo scorso, circa 5000 operai italiani, provenienti da Carrara e dalla Lombardia. Erano in gran parte socialisti e anarchici; si mobilitarono con scioperi e scontri armati; riuscirono per qualche anno a prendere il potere e fecero della città una Repubblica anarchica. Intanto, però, si ammalavano e morivano, perché la produzione mieteva vittime per 'consunzione da scalpellino', ovvero per silicosi. E oggi la città ha mantenuto la sua specializzazione: è in centro industriale da cui escono le lapidi per i soldati morti nella guerra in Iraq.
Per vedere la presentazione di Mario Portanova del libro della settimana "Prigionieri in Iraq" di C.Chesnot e G.Malbrunot
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