Il pensiero storiografico italiano annovera, nel tempo, nomi tra i più illustri della cultura internazionale. Carlo Ginzburg, attivo
a partire dagli anni Sessanta del Novecento, si colloca idealmente ai vertici di questa tradizione. Si è imposto nel panorama culturale grazie alla scrittura di due capolavori storiografici (I benandanti, 1966; Il formaggio e i vermi, 1976) che hanno le loro radici proprio nel nostro territorio e sono oggi tradotti in una trentina di lingue nel mondo. Alle prime fondamentali opere si sono poi aggiunti testi che hanno spaziato tra passato e presente con la medesima tensione civile e morale, volta a cogliere meccanismi di prevaricazione
eterni.
Per la sua capacità di tradurre il concetto di divulgazione nella sua accezione più alta e, allo stesso tempo, libera da limiti di qualunque tipo, il premio èStoria 2019 viene assegnato a Carlo Ginzburg.
Introduce
Gian Paolo Gri
Interviene
Carlo Ginzburg
Intervista
Andrea Zannini