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9 Ottobre 2005
23:05
SECONDA PARTE DELLA LETTERA Tashi delek Le donne Tibetane vivono rinchiuse nelle prigioni senza sapere se ne usciranno mai, cercano di sopravvivere gloriosamente restando per lunghi periodi segregate in luridi buchi, senza acqua né luce e con pochissimo cibo, spesso avariato. Non hanno nulla per potersi scaldare e vanno avanti così, per lunghi periodi di isolamento, in celle completamente buie, vengono seviziate e picchiate senza pietà anche fino a morirne, costrette a rispondere ai loro carcerieri quando le insultano chiamandole con nomi come asino, maiale, cane? ed è così che vivono la loro prigionia: sole, nude ed indifese di fronte ai loro torturatori.Le donne tibetane sono private del diritto di essere madri, vengono sterilizzate a loro insaputa oppure con la forza, spesso sono costrette ad abortire e a subire trattamenti peggiori di quelli riservati alle bestie, senza anestesia , con l'utilizzo di bastoni elettrici, non importa se il feto è un bambino già completamente formato. Inoltre, se nonostante l'iniezione letale il bambino fuoriesce vivo, viene soppresso subito dopo, e spesso mentre la madre ascolta il suo primo innocente vagito. Dopo un po' le comunicano che è morto. L'aborto e la sterilizzazione forzata sono problemi veramente seri sia per la gravità che per la frequenza. Solo nel vicino 1997 si è avuta notizia di ben 883 casi di questo tipo subiti dalle donne tibetane; in alcuni di questi casi le donne hanno partorito bambini già morti e in altri le tibetane sottoposte a sterilizzazione sono decedute. Le rigide misure di controllo delle nascite sono applicate in diverse zone del Tibet a tutte le donne in età compresa tra i 16 e i 45 anni. Il destino di una mamma in Tibet è completamente nelle mani del Governo centrale e di quello regionale. Quello centrale decide il tasso annuo consentito di crescita globale, quello regionale le nascite ammesse localmente e le donne che possono averne diritto.Spesso il destino è legato ad una lotteria. Una coppia che vuole un bambino, sempre ammesso che sia stato loro accordato il diritto di contrarre matrimonio, deve tentare la sorte affidandosi ad un sorteggio comunale. Se è fortunata potrà avere il figlio. Se va male dovrà perdere anche quello che eventualmente porta in grembo e poi attendere altri tre anni per avere un'altra occasione.Ecco come vivono ora le donne "liberate dalla schiavitù" grazie ai Cinesi. Sotto la dominazione cinese, quelle che prima potevano essere considerate come le donne più emancipate dell'Asia, si trovano al livello più infimo della scala sociale. Di fatto, non hanno accesso all'istruzione, né a cure mediche o a qualsiasi tipo di attività professionale. Ora si che possono considerarsi davvero schiave tra gli schiavi? e gli schiavisti sono proprio quelli che ebbero il coraggio di dire al mondo di averci liberati.Ma chi ci libererà ora da questa vera schiavitù?
pace x tutti !!!
9 Ottobre 2005
22:57
@Maria BASTA CON LE FALSITà GIUSTO QUI POSTO UNA LETTERA DI Tashi delek MA DUBITO CHE TU SAPPIA CHI SIA !!! Gentili signori sono oggi qui a nome di Ngawang Sangdrol, Gyalten Pelsang, Ngawang Kiyzom, Rinzen Kunsang, Ngawang Tsepak, Adhi, Ngawang Jampa, Gyaltsen Choedon, Nyima Tsamchoe, Sonam Dolkar, Lhakpa Chundak, Tashi Drolma, e di migliaia di altre donne tibetane. Vorrei rappresentare la voce, finalmente libera, di tante donne che non hanno più un nome, né un volto. Di tante donne private del proprio futuro. Vorrei essere oggi qui la loro voce, per raccontare la reale storia della crudele oppressione militare che le ha rese vittime tra le vittime, proprio in quanto donne, colpite in tutti gli aspetti dalla dura repressione politica e del genocidio in atto nel territorio tibetano. I pochi nomi che vi ho citato sono il simbolo di tutte le donne tibetane, sia laiche che monache, detenute e torturate semplicemente per aver espresso una opinione o per aver osato cantare l'indipendenza del Tibet, o ancora per non aver obbedito al comando di alzarsi in piedi impartito da qualche cinese.Molte donne sono in stato di detenzione solo per aver indossato vesti tibetane, per aver rifiutato l'indottrinamento politico, o per aver manifestato fedeltà al Dalai Lama, molto spesso anche solo per aver cercato semplicemente di essere madri. Le mani dei cinesi sulle donne tibetane sono pesanti, violente, fastidiosamente sadiche. L'arresto, specialmente delle monache, si traduce in stupri e violenze collettive, praticate spesso con micidiali bastoni elettrici e bruciature di ogni tipo. Le detenute vengono obbligate a spogliarsi davanti a tutti, picchiate, o assalite da cani feroci e così via in un crescendo di orribili perversioni che hanno, come unico scopo, quello di umiliare e distruggere sia la dignità che il senso di appartenenza ad un popolo, quello stesso popolo che per i cinesi non ha alcun diritto di esistere. Ma le donne tibetane resistono, non si piegano.Totalmente isolate, in quell'enorme carcere collettivo che è divenuto il Tibet, resistono, spesso eroicamente, incuranti delle conseguenze che ogni parola ed ogni gesto può avere sul loro già amaro destino. Anzi spesso sono proprio loro, quelle timide e pacifiche monache di 15, 16, 20 anni che a voi capita di veder gaiamente sorridere nelle vostre riviste, le leader che da anni guidano il movimento di resistenza non violenta praticata sia fuori che dentro le carceri. Esse sfidano i loro aguzzini in nome dei loro diritti, della libertà, li sfidano, proprio come farebbe un docile agnello di fronte ad un lupo affamato. Ora vorrei il permesso di recitare un brevissimo canto che dice:" Io sono in prigione ma non ho rimpianti La mia terra non è stata venduta, è stata rubata Per questo abbiamo pianto tante lacrime, oh, tante lacrime "Sappiate che questo breve ed inoffensivo ritornello, circolato clandestinamente per qualche tempo nella famigerata prigione di Drapchi, è costato fino a 10 anni di pena aggiuntiva alle monache che l'avevano composto.E' in questo modo che il Tibet sta combattendo la sua lotta per la libertà.Non con le bombe, gli attentati, le armi, ma con la fede, i canti, le bandiere fatte sventolare dalle colline prima dell'arresto e soprattutto in nome della grande devozione al suo Leader, il Dalai Lama, Premio Nobel per la Pace. La Cina, che alcuni decenni fa dichiarò al mondo la liberazione di un Tibet feudale, dall'oppressione di imperialisti stranieri, ora non ha più scuse per le sue menzogne.Vi chiedo: gli schiavi liberati che motivo avrebbero di ribellarsi a chi gli avesse davvero offerto benessere e libertà?
pace x tutti !!!
9 Ottobre 2005
22:56
Il video ha problemi, tanto che alcune parti non sono visibili. Vorrei chiedervi perchè usate un formati proprietati come Wmv, real media e Mpeg invece di usare il codec Xvid, che oltre ad essere gratuito ha un rapporto qualità/dimensione del file nettamente superiore ai formati precedentemente citati.
Lucky
9 Ottobre 2005
17:37
per "pace per tutti" Vale anche e valeva anche per i cittadini yugoslavi?Allora concorderai con noi nella necessità di opporsi a chi giustificò l'orrenda guerra della Nato e le invasioni militari di iraq ed Afganistan?Tu per la pace cosa farai concretamente : voterai per Simona Panzino o per l'unione che ha giustificato la guerra contro la Yugoslavia, l'invasione militare di Nassirya e fino a ieri anche quella in Afganistan? Facciamo chiarezza compagna perchè a parole sono tutti per la pace anche bush ma i militari che hanno mandato non hanno portato caramelle e fiori!
Alberto
9 Ottobre 2005
17:22
BASTA FALSITA' SULLA GRANDE RIVOLUZIONE CINESE! Vedo che almeno non hai coraggio di firmare queste falsità che cercano di ribaltare completamente la realtà. Erano i guru, i grandi mafiosi a fasciare i piedi delle donne , a violentarle, a sfruttarle, a venderle come degli animali ,a combinare i matrimoni.La grande Rivoluzione cinese ha liberato milioni di donne e di contadini da secoli di oppressione. E' la borghesia che ha esultato del ritiro dell'Armata Rossa dall'Afganistan che a causato il massacro di milioni di donne e di contadini che si erano liberati da millenni di sfruttamento.In Afganistan hanno vinto bin laden e bush ma per fortuna il Tibet resta socialista perchè il popolo tibetano ed in particolare le donne sanno bene cosa significherebbe la vittoria dei pescecani imperialisti.Pace per Tutti?Certo ad iniziare dalla pace in Iraq ed Afganistan dove è in corso un genocidio e crimini contro l'umanità da parte dei torturatori usa! VIA L'ITALIA DA NASSIRYA!
Maria
9 Ottobre 2005
14:04
3) i diritti delle donne del tibet Una di queste, Lhakpa Chungdak, ha raccontato la sua storia. Assunta nel P.L.A. ancora 14enne non riuscì a credere alle proprie orecchie. Ingenua e piena di gioia iniziò il suo lavoro che presto diventò il peggiore degli incubi: stupri, prima singoli, poi di gruppo, gravidanze indesiderate e poi aborti, tanti. E i Cinesi oltretutto la minacciavano dicendole di non lamentarsi. Questo è l'impiego che l'esercito cinese offre ad una ragazza Tibetana.Ngawang Sangdrol, Gyalten Pelsang, Ngawang Kiyzom, Rinzen Kunsang, Ngawang Tsepak, Adhi, Ngawang Jampa, Gyaltsen Choedon, Nyima Tsamchoe, Sonam Dolkar, Lhakpa Chundak, Tashi Drolma, ho portato la vostra voce al di là dell'Himalaya perché arrivi alle orecchie di tutti gli esseri umani che credono nell'uomo e nell'umanità.Aiutateci! L'unica cosa che vi chiediamo è aiutare un popolo innocente ignobilmente calpestato nella propria dignità.Potete contribuire semplicemente diffondendo la verità, portandola ad amici e parenti.Aiutateci a far conoscere a tutti la vera, dolorosa storia, vissuta dal popolo tibetano Una realtà che ora ha anche un nome: la causa tibetana...Noi crediamo nell'umanità e pensiamo che nessuno può tacere o far finta di niente di fronte ad ingiustizie così evidenti, ogni tibetano attende pazientemente e rispettosamente anche il vostro aiuto!Aiutare un popolo a sopravvivere è un dovere di tutti, perché vivere è un diritto di tutti!Grazie per aver ascoltato le mie parole Tashi delek. XMaria come vedi lo sterminio del tibet non è servito x portare i diritti alle donne !!!sono solo ideologie fasulle x giustificare massacri guerre ...ecc.. è il male vero di questo mondo !!!
pace x tutti !!!
9 Ottobre 2005
13:51
x maria questo è quello che scrivi "Vuoi forse rimpiangere un modello feudale di società dove i preti decidevano della vita delle persone, dei loro comportamenti sessuali, prescrivevano la fasciatura dei piedi per le donne per legalizzare una società maschilista e basata sullo sfruttamento, l'oppressione e l'oppio dei popoli? Non credo che tu voglia questo." non voglio portare i diritti con le bombe stermini di massa ecco cosa non voglio !!!! tutte ideologie fasulle x giustificare la guerra !!!! x sventolare la tua bandiera!!!è giusto portare i diritti con le bombe?poi dovresti spiegare quali diritti hanno portato alle donne del tibet? giustifica le guerre come i governi occidentali sei uguale !!!e poi ti definisci pacifista !!!
pace x tutti !!!
9 Ottobre 2005
04:19
PER LA PACE E LA DEMOCRAZIA VIA L'ITALIA E LA CIA DA NASSIRYA! L'unica possibilità di uscire dal pensiero unico filo Nato-vaticano-borghesia di centro destra come di centro sinistra è quella di costruire una sinistra in Italia.Simona Panzino e l'uomo senza volto sono proletari che come voi hanno subito sfruttamento, precarietà, impossibilità di lasciare il proprio paese e di vivere dignitosamente. Per ricordare a tutti che è in corso una guerra in Iraq per ricordare che le politiche dei Cpt e del pacchetto Treu sono un regalo dell'ulivo, per ricordare che la "desistenza" ha permesso la costituzione di un governo che ha giustificato la guerra dela Nato contro la Yugoslavia, aprite questo link è la sola speranza per far uscire questo paese dalla sudditanza alla nato, alla grande borghesia ed al vaticano: http://www.senzavolto.org/ FUORI L'ITALIA DALLA NATO!SI ALZA LA VOCE DEL PRO-LETARIATO! CUBA SI'! YANKEES NO! CUBA SI'! YANKEE NO! CUBA SI'!YANKEE NO! CUBA SI'! YANKEE NO!
Alberto
8 Ottobre 2005
14:04
x Monica Monica non sai cosa dici.Il popolo tibetano è stato tra i principali protagonisti della lunga marcia e della Rivoluzione culturale.Vuoi forse rimpiangere un modello feudale di società dove i preti decidevano della vita delle persone, dei loro comportamenti sessuali, prescrivevano la fasciatura dei piedi per le donne per legalizzare una società maschilista e basata sullo sfruttamento, l'oppressione e l'oppio dei popoli? Non credo che tu voglia questo.Sai quante donne sono state bruciate vive o lapidate o impiccate per aver violato tabù razzisti religiosi dal medioevo ad oggi? la violenza sta nel fanatici e nei difensori dei grandi potentati mafiosi ed imperialisti.La Cina è un paradiso in confronto all'Italia: pensiamo al barbaro assassinio di decine di manifestanti in Italia dal 1945 ad oggi ed alle centinaia di dissidenti picchiari, sequestrati e barbaramente torturati a Genova. Alcuni di questi torturatori sono stati addirittura promossi. La Cina di Mao era un autentico paradiso in confronto!
Maria
9 Ottobre 2005
23:11
TERZA PARTE DELLA LETTERA DI Tashi delek I DIRITTI DELLE DONNE TIBET Chi avrà il coraggio ora di affrontare questa tanto potente quanto dispotica Cina?Quale sarà il nostro destino? Dovremo estinguerci silenziosamente? Lasciare che il genocidio si compia restando a guardare in religioso silenzio?Abbiamo però il dovere di dire che la Cina ha di fatto offerto un nuovo sbocco professionale alle donne tibetane. Ad alcune per esempio, viene fatto credere di essere state assunte nell'Esercito popolare di liberazione, queste si illudono di entrare magari come impiegate o segretarie ma scoprono ben presto di essere solo prostitute di stato il cui unico compito è far divertire i militari pervertiti. Una di queste, Lhakpa Chungdak, ha raccontato la sua storia. Assunta nel P.L.A. ancora 14enne non riuscì a credere alle proprie orecchie. Ingenua e piena di gioia iniziò il suo lavoro che presto diventò il peggiore degli incubi: stupri, prima singoli, poi di gruppo, gravidanze indesiderate e poi aborti, tanti. E i Cinesi oltretutto la minacciavano dicendole di non lamentarsi. Questo è l'impiego che l'esercito cinese offre ad una ragazza Tibetana.Ngawang Sangdrol, Gyalten Pelsang, Ngawang Kiyzom, Rinzen Kunsang, Ngawang Tsepak, Adhi, Ngawang Jampa, Gyaltsen Choedon, Nyima Tsamchoe, Sonam Dolkar, Lhakpa Chundak, Tashi Drolma, ho portato la vostra voce al di là dell'Himalaya perché arrivi alle orecchie di tutti gli esseri umani che credono nell'uomo e nell'umanità.Aiutateci! L'unica cosa che vi chiediamo è aiutare un popolo innocente ignobilmente calpestato nella propria dignità.Potete contribuire semplicemente diffondendo la verità, portandola ad amici e parenti.Aiutateci a far conoscere a tutti la vera, dolorosa storia, vissuta dal popolo tibetano Una realtà che ora ha anche un nome: la causa tibetana...Noi crediamo nell'umanità e pensiamo che nessuno può tacere o far finta di niente di fronte ad ingiustizie così evidenti, ogni tibetano attende pazientemente e rispettosamente anche il vostro aiuto!Aiutare un popolo a sopravvivere è un dovere di tutti, perché vivere è un diritto di tutti!Grazie per aver ascoltato le mie parole Tashi delek Maria le tue sono chiacchere x sventolare la tua bandiera !!! studia qualcosina non guardare solo la tv un saluto !!!!
pace x tutti !!!